Il 16 luglio, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha accusato su Twitter di «ipocrisia» i rappresentanti del M5s. Secondo Gasparri, «mentre si taglia il numero dei parlamentari» il presidente della Camera Roberto Fico (M5s) «decide nuove assunzioni di funzionari e impiegati».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato.

Il taglio dei parlamentari

La riduzione del numero di parlamentari è uno degli impegni presi da Lega e Movimento 5 stelle nel Contratto di Governo. Come abbiamo verificato nel nostro progetto Traccia il Contratto, questa promessa è in corso di realizzazione: l’esecutivo si è impegnato a ridurre il numero di parlamentari passando dagli attuali 945 (630 deputati e 315 senatori) alla cifra totale di 600 divisi in «400 deputati e 200 senatori».

Il disegno di legge costituzionale (ddl 214) che dispone il taglio del numero dei parlamentari è stato approvato in prima lettura sia al Senato (il 7 febbraio 2019) sia alla Camera (il 9 maggio 2019). L’11 luglio 2019 il disegno di legge è stato approvato in seconda lettura al Senato ed il 16 luglio è stato assegnato alla Camera per il secondo esame.

Se la riforma venisse approvata così com’è, in Italia il numero di parlamentari scenderebbe quindi da 945 a 600 e, come abbiamo recentemente scritto, il nostro Paese perderebbe il primato di membro Ue per numero di rappresentanti direttamente eletti dai cittadini.

La Camera assume?

Secondo quanto riportato dal sito ufficiale della Camera dei deputati, «ai ruoli dell’Amministrazione della Camera dei deputati si accede per concorso pubblico» e «attualmente [24 luglio 2019 n.d.r.] non sono in corso procedure di reclutamento».

Il regolamento della Camera (art. 51) conferma quanto sopra riportato e specifica che le assunzioni di personale avvengono attraverso un concorso pubblico, fatta eccezione per gli operatori e i collaboratori tecnici che sono assunti a contratto con delle prove di qualificazione (art. 55).

Dunque, secondo quanto riportato da Montecitorio stesso, al 24 luglio 2019 non sono previste nuove assunzioni né sono stati pubblicati i bandi.

Che cosa sappiamo

La stampa, però, parla ormai da alcuni mesi di possibili nuove assunzioni. A riguardo si è espresso anche il presidente della Camera Roberto Fico.

Lo scorso 9 maggio Il Tempo aveva annunciato l’assunzione alla Camera, a partire da luglio, di un numero variabile tra le 250 e le 300 persone. Il quotidiano romano parlava di un primo bando su «quattro bandi previsti» e che «gli altri tre si svolgeranno nel 2020».

Il 5 giugno, Fico aveva comunicato sul proprio profilo Facebook di aver «approvato il calendario di tutte le procedure concorsuali che permetteranno alla Camera dei deputati di tornare ad assumere dopo quindici anni dall’ultimo bando».

Il presidente della Camera aveva riportato alcune scadenze: «Entro il 15 luglio ci sarà il via libera al primo bando di concorso, quello per i consiglieri parlamentari sia con professionalità generale sia con professionalità tecnica, quindi informatici, edili e impiantistici», nel 2020 partiranno poi altri concorsi per segretari e documentaristi.

Come abbiamo però visto sopra, guardando al sito ufficiale, la Camera non ha ancora confermato queste nuove assunzioni. Non ne si trova inoltre traccia in nessun documento.

Abbiamo infatti passato in rassegna i contenuti della Gazzetta ufficiale del 15 luglio (e dei giorni successivi [1]): non si parla mai di alcun bando. Inoltre non è stato pubblicato nessun comunicato che tratti l’argomento da parte della Camera.

Abbiamo contattato gli uffici responsabili per dei chiarimenti e siamo in attesa di una loro risposta.

Tagliare da una parte e assumere dall’altra

Ma anche se fossero ufficiali le assunzioni alla Camera, davvero le due misure sarebbero paragonabili?

Come abbiamo verificato in passato, il taglio dei parlamentari (345 in tutto tra deputati e senatori) farebbe risparmiare allo Stato più di 400 milioni di euro a legislatura. A questi andrebbero poi ad aggiungersi, ragionando a lungo termine, i risparmi indiretti e i risparmi sui trattamenti previdenziali. Data la dichiarazione rilasciata da Gasparri guardiamo, nello specifico, a Montecitorio.

Possiamo stimare che oggi ogni deputato costi annualmente alla Camera tra stipendio, rimborsi spese e varie, circa 230 mila euro. Guardando, ad esempio, al solo stipendio, sappiamo che si aggira attorno ai 10.435 euro lordi mensili (la cifra è leggermente inferiore – pari a 9.975 euro lordi mensili – per i deputati che svolgono anche un’altra professione).

Quanto guadagna il resto del personale? Non è facile stabilirlo ma possiamo comunque farci un’idea.

Soffermiamoci, ad esempio, sui consiglieri parlamentari, figure professionali per le quali doveva – secondo quanto riportato da Fico – aprirsi il concorso lo scorso 15 luglio.

Un articolo de Il Sole 24 Ore del 2013 parlava di una retribuzione base annua di circa 64 mila euro (circa 5.300 euro al mese). Lo stipendio dei consiglieri parlamentari, secondo quanto scritto da Il Sole 24 Ore, prevede uno scatto decennale che permetterebbe di raggiungere un massimo di 358 mila euro all’anno con 40 anni di anzianità.

Vista la data di pubblicazione dell’articolo (2013) e l’impossibilità di trovare documenti ufficiali a riguardo (abbiamo contattato gli uffici competenti ma siamo ancora in attesa di una loro risposta), dobbiamo prendere con le pinze e considerare solo come una stima approssimata quanto riportato dal quotidiano di Confindustria.

Guardiamo, nello specifico, alla retribuzione base dal momento che sarà quella percepita dai nuovi assunti. Ipotizzando l’assunzione di 300 nuovi consiglieri parlamentari con uno stipendio pari a quello riportato da Il Sole 24 Ore (64 mila euro annui), lo Stato spenderebbe annualmente per il loro solo stipendio circa 19,2 milioni di euro. In un’intera legislatura si tratta di un costo pari a 96 milioni di euro, rinnovato poi per la seconda e destinato a crescere solo all’inizio della terza, trascorsi i primi 10 anni di servizio.

Specificando, ancora una volta, che si tratta solo di una stima, tiriamo le fila.

Tagliare il numero di parlamentari farebbe risparmiare allo Stato più di 400 milioni di euro a legislatura. Assumere 300 consiglieri parlamentari porterebbe – nello stesso arco di tempo – a una spesa stimata, guardando ai soli stipendi, di circa 96 milioni di euro. Il costo dei nuovi assunti crescerebbe per le casse dello Stato solo a partire dal 2029, con l’aumento del loro stipendio in occasione dei primi dieci anni di servizio.

Le ultime assunzioni alla Camera risalgono al 2003: sono dunque 16 anni che lo Stato italiano non prevede di aumentare il personale amministrativo di Montecitorio. È quindi probabile che le nuove assunzioni siano state decise in vista di un possibile turn over del personale della pubblica amministrazione da tempo annunciato dal ministro Giulia Bongiorno.

Il verdetto

Su Twitter, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha accusato il M5s di «ipocrisia». Secondo Gasparri, «mentre si taglia il numero dei parlamentari» il presidente della Camera Roberto Fico avrebbe previsto delle «nuove assunzioni di funzionari e impiegati».

Fonti stampa e lo stesso presidente Fico hanno parlato di nuove assunzioni alla Camera. In particolare, a luglio 2019, si sarebbero dovuti assumere dei consiglieri parlamentari (fino a 300 secondo quanto riportato dalla stampa). Al 24 luglio 2019 non è stato però pubblicato alcun bando e non ci è stato possibile trovare alcun documento che certifichi che le assunzioni sono in corso. Abbiamo contattato gli uffici competenti ma siamo in attesa di una loro risposta.

Abbiamo stimato che il taglio dei parlamentari porterebbe a un risparmio di più di 400 milioni di euro a legislatura. D’altra parte, prendendo in esame lo stesso arco temporale, l’assunzione dei consiglieri parlamentari avrebbe un costo in stipendi di circa 96 milioni di euro. Le ultime assunzioni alla Camera sono state fatte 16 anni fa, nel 2003: è quindi probabile che oggi ne siano necessarie delle nuove per favorire il turn over dei dipendenti.

In conclusione, Gasparri merita un “Nì”.




[1] 16 luglio 2019, 17 luglio 2019, 18 luglio 2019, 19 luglio 2019, 20 luglio 2019, 22 luglio 2019, 23 luglio 2019. 12 luglio 2019 serie speciale “concorsi ed esami”, 16 luglio 2019 serie speciale “concorsi ed esami”, 19 luglio 2019 serie speciale “concorsi ed esami”, 23 luglio 2019 serie speciale “concorsi ed esami”.