Verifichiamo.
I budget delle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite sono costituite da alcune istituzioni principali (l’Assemblea generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale, il Segretariato e la Corte internazionale di giustizia) e da una serie di fondi, programmi e agenzie specializzate che, sebbene siano stati istituiti sotto l’egida dell’ONU, dispongono di vita e risorse autonome da queste istituzioni. Per questa ragione non esiste un singolo budget dell’ONU, ma diversi budget. Essi vengono finanziati sia su base obbligatoria sia tramite contributi volontari.
I budget discussi e approvati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sono tre: il budget ordinario, il budget per le missioni di pace e il budget per i tribunali ONU.
Il budget ordinario
Il primo budget è costituito da quello ordinario, i cui fondi servono a coprire le spese per il personale e il funzionamento dei principali organi delle Nazioni Unite. Esso è finanziato tramite contributi obbligatori che vengono stabiliti dall’Assemblea Generale per ciascun biennio, sulla base di alcuni indicatori economici – tra i quali il PIL lordo e il livello di indebitamento del Paese.
Per il periodo 2016-2018 è stato determinato che l’Italia avrebbe dovuto contribuire annualmente al 3,748% del budget ordinario delle Nazioni Unite. Il nostro Paese ha quindi versato un ammontare di contributi netti pari a 277,395 milioni di dollari tra il 2016 e il 2018 – 91,756 milioni nel 2016, 94,535 milioni nel 2017 e 91,102 milioni nel 2018.
Il budget per le missioni di pace
Il secondo budget, quello per le missioni di pace, è anche il più corposo.
Per il 2018-2019 sono infatti stati stanziati 6,7 miliardi di dollari per le missioni a guida ONU, contro i 5,4 miliardi destinati al budget ordinario. Le quote di contribuzione per ciascun membro vengono stabilite con criteri simili a quelle del budget ordinario, con l’unica differenza che i 5 membri del Consiglio di Sicurezza (Stati Uniti d’America, Francia, Cina, Gran Bretagna e Russia) contribuiscono in maniera maggiore rispetto a quanto versato per il primo budget.
L’Italia si trova nella lista dei 10 maggiori contribuenti delle missioni di pace. Il Belpaese ha infatti versato per queste operazioni 273,859 milioni[1] di dollari per il 2016-2017, 254,985 milioni[1] per il 2017-2018 e 250,761 milioni[1] per il 2018-2019.
Il totale per questo periodo ammonta quindi a 779,605 milioni di dollari, con una media di 259,868 milioni annui.
Tabella 1: Lista dei 10 maggiori contribuenti delle missioni di pace ONU in termini percentuali su totale – Fonte: United Nations Peacekeeping, How we are funded
Il budget per i tribunali dell’ONU
Il terzo e ultimo budget approvato dall’Assemblea Generale riguarda invece i tribunali istituti dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questi sono il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda, il Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia e un meccanismo residuale a supporto dei due tribunali citati. Essi vengono finanziati per il 50% con il criterio usato per determinare il budget ordinario e per il 50% con il criterio utilizzato per determinare il budget per le operazioni di pace.
I tribunali sono alla fine dei loro mandati e per questa ragione è probabile che i contributi versati dagli Stati termineranno a breve, una volta che tutte le spese sostenute nel passato per il funzionamento di questi organi verranno finanziante.
Per il Tribunale Internazionale Penale per la Ex-Jugoslavia l’Italia ha versato 1,717 milioni[2] di dollari nel 2016, 2,491 milioni[2] nel 2017 e 362 mila[2] dollari per il 2018. A questi si aggiungono i 9,354 milioni di dollari versati al meccanismo residuale tra il 2016 e il 2018 – 1,222 milioni[2] nel 2016, 3,468 milioni[2] nel 2017 e 4,664 milioni[2] nel 2018 – e i 626 mila[2] dollari pagati nel 2016 per il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda[3].
Il totale dei contributi versati dal nostro Paese ai due tribunali e al meccanismo residuale per questi 3 anni ammonta dunque a 14,550 milioni di dollari[4], con una media di 4,85 milioni annui.
Le agenzie specializzate e i contributi volontari
A questo punto possiamo iniziare a tirare alcune conclusioni.
L’Italia, negli ultimi 3 anni, ha contribuito in media con 357,183 milioni di dollari all’anno al totale del budget approvato dall’Assemblea delle Nazioni Unite. Questa cifra sembra essere distante dai 700 milioni di euro citati da Matteo Salvini.
Tuttavia, come spiegato all’inizio dell’articolo, l’ONU è un’organizzazione internazionale formata da numerosi fondi, programmi e agenzie specializzate, le quali hanno vita e budget autonomi. Per avere dunque una stima precisa di quanto l’Italia versi ogni anno alle Nazioni Unite, bisogna prendere in considerazione due elementi.
In primo luogo, ogni Paese è tenuto versare quote obbligatorie anche alle agenzie specializzate ONU. Per esempio, nel 2016 l’Italia ha versato 5,538 milioni di dollari all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), agenzia fondata sotto l’ombrello ONU ma con mandato autonomo.
In secondo luogo, ogni Paese può decidere di versare anche dei contributi volontari, i quali costituiscono un’importante fonte di finanziamento dei fondi e dei programmi ONU. Sempre nel 2016, l’Italia ha finanziato con 22,1 milioni di dollari l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia.
Quanto versa l’Italia al sistema ONU
Se andiamo dunque a sommare i contributi obbligatori e volontari versati dall’Italia all’ONU, alle sue agenzie specializzate e ai vari fondi e programmi, otteniamo un ammontare che si avvicina a quello citato da Matteo Salvini.
Infatti, sebbene il nostro Paese non rientri più nella lista dei 10 maggiori contributori, l’Italia ha versato all’intero sistema ONU nel 2016 (ultimo dato disponibile) un totale di 827,586 milioni di dollari.
La media del tasso di cambio dollaro/euro per il 2016 fornita dal Federal Reserve System (FED) – la Banca Centrale degli Stati Uniti – era pari 1,1072 dollari per un euro. Se effettuiamo la conversione degli 827 milioni di dollari versati dal nostro Paese all’ONU nel 2016 otteniamo 747,590 milioni di euro[5], un totale non molto distante dai 700 milioni riportati dal vicepresidente del Consiglio.
Una cifra che diventa ancora più accurata se si sottraggono i 22,637 milioni di dollari (20,445 milioni di euro al tasso di cambio del 2016) che l’ONU ha speso nel nostro Paese nel 2016, per un saldo netto tra soldi versati e ricevuti pari a 727,145 milioni di euro.
Tabella 2: Lista dei 10 maggiori contribuenti al sistema ONU per il periodo 2013-2015 – Fonte: Segretario Generale delle Nazioni Unite
A questo punto è però necessaria una precisazione.
Matteo Salvini ha voluto citare questa cifra nel contesto di una critica più ampia alla notizia della decisione dell’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani (OHCHR) di inviare un team in Italia al fine di indagare l’incremento degli atti di razzismo verso le minoranze in Italia.
L’Alto Commissario per i Diritti Umani è uno dei tanti organi sotto la direzione del Segretariato Generale. Il budget del Segretariato fa parte del budget ordinario, a cui noi contribuiamo ogni anno con circa 90 milioni di dollari, una cifra che viene ripartita tra tutte le istituzioni ONU.
Quando Salvini parla di 700 milioni di euro si sta riferendo anche ai contributi che l’Italia versa alle missioni di pace e ai tribunali internazionali. Ma soprattutto, sta includendo anche i fondi destinati ad agenzie specializzate quali, l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le quali sono state istituite sì dall’ONU ma che hanno poco o nulla a che fare con le decisioni prese dall’Assemblea, il Consiglio di Sicurezza o dal Segretariato Generale. Per fare un’analogia, sarebbe come imputare delle responsabilità allo Stato Italiano per una decisone presa in autonomia dalla città di Milano.
Il verdetto
Matteo Salvini ha dichiarato che l’ONU costa ogni anno 700 milioni di euro agli italiani.
La cifra riportata da Matteo Salvini si avvicina ai 747,590 milioni di euro versati dal nostro Paese al sistema ONU nel 2016, e al saldo netto di 727,145 milioni di euro tra soldi versati e ricevuti in quell’anno.
Allo stesso tempo, la critica di Salvini era rivolta ad uno specifico organo sotto la guida del Segretario Generale. 90 milioni di dollari sono i fondi che destiniamo annualmente al funzionamento del nucleo delle Nazioni Unite (Assemblea generale, Consiglio di sicurezza, Consiglio economico e sociale, Segretariato, Corte internazionale di giustizia). I 747,590 milioni di euro riguardano invece tutti soldi versati al sistema ONU dal nostro Paese nel 2016. Un sistema composto anche da agenzie specializzate che, sebbene fondate sotto l’egida della Nazioni Unite, hanno poco a che fare con le decisioni prese dall’Assemblea Generale e dagli altri organi delle Nazioni Unite.
Matteo Salvini merita un “C’eri quasi”.
[1] La cifre è stata calcolata applicando il tasso di contribuzione del nostro Paese per il periodo 2016-2018 (3,748%) al totale del budget per le missioni di pace per ogni singolo anno.
[2] Queste cifre sono derivate dalla somma dovuta dall’Italia annualmente a uno specifico tribunale secondo i diversi criteri di determinazione del budget per questi organi (50% secondo il budget ordinario, 50% secondo il budget per le missioni di pace).
[3] Dal 2017 il meccanismo residuale ha contribuito a pagare anche le spese per il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda.
[4] Il conto è stato fatto sommando le cifre annualmente versate dall’Italia a ciascun tribunale tramite i criteri per determinare i primi due budget. Qui la lista dei singoli report: http://www.un.org/en/ga/contributions/tribunals.shtml.
[5] Il risultato si ottiene facendo il seguente calcolo: 827.586.525$ x (1€/1,1072$) = 747.589.927,9€.
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2018-09-21 10:42:58 UTC
«Diamo all’Onu 700 milioni di euro all’anno»
Matteo Salvini
Ministro dell’Interno
#Salvini su #ONU: Le lezioncine di un organismo come l'Onu lasciano il tempo che trovano. Diamo all'Onu 700 milioni di euro all'anno. Voglio che mi dicano COME spendono ogni euro, se li utilizzano per fare cose o se fanno CENE in ristoranti stellati. #portaaporta
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 11, 2018
martedì 11 settembre 2018
2018-09-11