In un’intervista con il Corriere della Sera, il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ha parlato di come intende garantire un adeguato turn over nel settore della Pubblica Amministrazione e delle strategie da mettere in atto per arginare il fenomeno dell’assenteismo. Ha inoltre affermato che in Italia la classe dei dipendenti della pubblica amministrazione ha una età media di circa 53 anni.



Verifichiamo il dato.




Il Conto annuale sul pubblico impiego



Il Conto annuale sul pubblico impiego (consultabile qui) è un rapporto pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato (RGS). La RGS è un organo di supporto e verifica del Parlamento e del governo che si occupa, nello specifico, di monitorare e garantire una corretta programmazione e gestione delle risorse pubbliche.



L’obiettivo del Conto annuale è quello di offrire una visione completa della consistenza e dei costi del personale delle pubbliche amministrazioni in Italia. Il documento si pone come fonte ufficiale nelle decisioni relative alle assunzioni nelle sedi istituzionali.



La pubblicazione più recente, datata 31 gennaio 2018, riporta le informazioni sul settore della pubblica amministrazione nel periodo compreso tra il 2001 e il 2016.



Nel nostro Paese, secondo le ultime rilevazioni, gli occupati del pubblico impiego sono principalmente concentrati in tre settori: circa un terzo è nella scuola (31,2%), a cui segue la sanità (21,4%) e le regioni/autonomie locali (14,4%, che salgono a 17,3% se si tiene conto delle regioni a statuto speciale). Altri comparti i cui dipendenti raggiungono una cifra rilevante sono quelli della sicurezza e della difesa (corpi di polizia 9,9% e forze armate 4,8%), i ministeri (4,9%) e le università (3,1%).






Grafico 1: Personale stabile dipendente dalle pubbliche amministrazioni – Fonte: Conto annuale 2016 RGS




Chi è compreso nel calcolo dell’età media?



Prima di venire al numero sull’età media, una precisazione: il calcolo contenuto nel rapporto non tiene conto di tutti i dipendenti pubblici. Parte di quelli a tempo determinato sono esclusi.



L’analisi della struttura del personale fatta dal Conto annuale prevede infatti una distinzione in due macrocategorie: il totale dei dipendenti pubblici e i dipendenti pubblici con contratti flessibili. Il “totale dei dipendenti” è a sua volta composto da due sottogruppi: il personale stabile e l’“altro personale”. Il primo caso identifica il personale con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato comprendendo, però, anche i dirigenti a tempo determinato, qui inseriti poiché ricoprono funzioni non riconducibili ad esigenze temporanee dell’amministrazione.



L’“altro personale”, invece, include solo alcune particolari figure professionali che non hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato come, ad esempio, i supplenti scolastici e chi non rientra nel contratto del pubblico impiego (direttori generali, contrattisti, volontari e allievi delle forze armate e dei corpi di polizia).



La seconda macrocategoria è composta dai dipendenti con contratti flessibili. Qui è compreso tutto il personale con un contratto a tempo determinato (eccezion fatta per i dirigenti o i casi che rientrano nell’altro personale), i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità (LSU/LPU), i dipendenti con contratto di formazione e lavoro e quelli con contratto di somministrazione di lavoro (ex interinali).



Come riportato nel commento ai dati fornito dalla RGS,i grafici e le tabelle condivisi – e dunque anche quelle sull’età media – sono riferiti al totale del personale e vengono esclusi, invece, i lavoratori con i contratti flessibili. Si legge che, per questi, vengono realizzate analisi separate.



Per avere maggiore chiarezza sui dipendenti presi in considerazione nel calcolo dell’età media, abbiamo contattato l’IGOP (Ispettorato Generale per gli Ordinamenti del Personale), responsabile della stesura del rapporto.



Ci è stato comunicato che non viene effettuato il calcolo dell’età media dei dipendenti con contratti flessibili. Come ci è stato detto, sono quindi esclusi dal conteggio circa 80.000 dipendenti a tempo determinato a cui si aggiungono gli LSU/LPU, i dipendenti con contratto di formazione o di somministrazione lavoro. Su un totale di circa 3.300.000 dipendenti pubblici, si può stimare che quelli esclusi dal calcolo dell’età media siano circa 100.000 (ovvero il 3 per cento circa).



Il dato relativo all’età media dei dipendenti pubblici comprende in toto la categoria del “totale dei dipendenti”: all’interno della quale ci sono anche i dipendenti scolastici (settore di massimo impiego pubblico) e il personale non ancora stabile delle forze armate che, per lo più molto giovane (con un’età di partenza tra i 18 e i 23 anni), contribuisce ad abbassare i valori medi.



L’età media dei dipendenti pubblici italiani



Ora che abbiamo fatto chiarezza sui dipendenti compresi nel calcolo, analizziamo i dati.



Il rapporto scrive che, negli ultimi anni, si è verificato un «significativo incremento dell’età media dei dipendenti pubblici (sei o più mesi ogni anno), superando il valore di 50 anni medi». Alla fine del 2016, erano 650.000 i dipendenti pubblici con un’età compresa tra i 55 e i 59 anni e più di 488.000 quelli che avevano superato i 60 anni di età.



Al dicembre 2016, l’età media del totale del personale pubblico è risultata essere pari a 50,3 anni. Distinguendo in base al genere, risulta un’età media pari a 49,5 anni per gli uomini e a 51 anni per le donne.



I settori in cui complessivamente l’età raggiunge i livelli più alti sono i ministeri (54,5 anni), la carriera prefettizia (54,4 anni), gli enti pubblici non economici (53,7) e la carriera penitenziaria (53,4). Il personale la cui età media è più bassa è, invece, quello delle forze armate, con 38,1 anni di media.



Il confronto tra il 2016, il 2008 e il 2001 mostra un progressivo aumento dell’età media dei dipendenti in tutti i diversi settori della pubblica amministrazione. Nel complesso, tra il 2001 e il 2016 l’età media del personale pubblico è cresciuta di sei anni e dieci mesi.






Tabella 1: Età media valore per comparto – Fonte: Conto annuale 2016 sul pubblico impiego (RGS)




Il verdetto




Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione, ha dichiarato che l’età media dei dipendenti pubblici italiani è di circa 53 anni. Il Conto annuale 2016, rapporto più recente in materia pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato, riporta una cifra leggermente inferiore: si parla, infatti, di una età media pari a 50,3 anni. Il calcolo esclude però circa 100 mila dipendenti con contratti temporanei, su cui non sono disponibili dati sull’età media. Il nostro verdetto è “C’eri quasi”.






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2018-08-23 11:13:43 UTC
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Pagella Politica rating logo Pagella Politica Verdetto:
C’eri quasi
«Abbiamo oggi una classe di dipendenti [nella pubblica amministrazione] con una media di circa 53 anni»
Giulia Bongiorno
Ministro per la Pubblica Amministrazione
https://www.corriere.it/politica/18_agosto_22/bongiorno-assumeremo-450-mila-nuovi-impiegati-statali-entro-2019-ecco-mio-piano-il-turn-over-d6d0fda2-a57d-11e8-8d66-22179c67a670.shtml
Intervista al Corriere della Sera
martedì 21 agosto 2018
2018-08-21