Ospite a Che Tempo Che Fa, Silvio Berlusconi punta il dito contro il governo Renzi, reo di impegnare il parlamento nella discussione della legge elettorale mentre il Paese reale soffre. Tra gli esempi, da imprenditore non poteva mancare il riferimento alle aziende che chiudono. Ma i conti non tornano.



Quante aziende chiudono?



In realtà sono ben più di 260 le aziende che ogni giorno chiudono nel nostro Paese. Gli ultimi dati Movimprese indicano oltre 133 mila cessazioni di impresa nel primo trimestre del 2015, in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2014 (139 mila cessazioni). Al giorno, si tratterebbe di quasi 1.500 imprese. E’ probabile che il dato citato da Berlusconi venga da uno studio della Confcommercio pubblicato lo scorso dicembre, in cui si parla di 260 imprese chiuse ogni giorno. Tuttavia, in questo caso si parla di imprese nel settore terziario, che rappresentano soltanto una parte del numero di imprese in Italia.



Inoltre, che le imprese chiudano non è un dato particolarmente significativo. Gli stessi dati ci mostrano che negli ultimi dieci anni (in periodi non di crisi) i risultati erano molto simili: nel 2004, ad esempio, le cessazioni nel primo trimestre erano state circa 128 mila.



Per avere un quadro più completo sarebbe opportuno guardare a quante imprese hanno aperto nello stesso periodo, per poi analizzare il cosiddetto saldo tra natalità e mortalità. Nei primi tre mesi dell’anno le nuove iscrizioni sono state oltre 114 mila, per un saldo negativo di -18.685 imprese (-208 al giorno). L’unica notizia positiva è che si tratta del risultato migliore degli ultimi tre anni, frutto non tanto di un incremento nel numero di nuove imprese quanto di un calo nel numero di quelle che chiudono.



Berlusconi dunque sbaglia per difetto, per quanto il quadro complessivo indichi un trend in leggero miglioramento.



Da 6 milioni a 5 milioni di imprese?



Decisamente più interessante la seconda parte della dichiarazione, in cui Berlusconi sostiene che – in un periodo di tempo non precisato – l’Italia sia passata da 6 a 5 milioni di imprese. In altre parole, 1 milione di imprese in meno. E qui l’ex Premier la spara grossa. Come si vede nei dati Movimprese, negli ultimi anni il numero di imprese è rimasto sempre sopra quota 6 milioni, oscillando di poche decine di migliaia. Nel 2014 erano circa 6 milioni e 41 mila le imprese registrate, rispetto a 6 milioni e 73 mila nel 2005.



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Il verdetto



Berlusconi sottostima notevolmente il numero di imprese che cessano la propria attività anche se, come abbiamo visto, si tratta di un dato poco significativo, e se raffrontato nel tempo non particolarmente sintomatico di una profonda crisi. Successivamente, il leader di Forza Italia sostiene che siano effettivamente sparite un milione di imprese, quando il calo degli ultimi anni è semmai nell’ordine di poche migliaia: all’ex Premier va il nostro “Pinocchio andante”.