Nel suo discorso alla Borsa Italiana a Milano, Matteo Renzi tocca un tema delicato quale è la povertà minorile, precedentemente già ripreso da altri politici nostrani.



Sotto la soglia di povertà



Prima di analizzare le parole del Presidente del Consiglio, specifichiamo che quando parla di bambini “sotto la soglia di povertà”, intende i minori che vivono in “povertà assoluta” (secondo la definizione che fornisce l’Istat). Una famiglia è in povertà assoluta quando non guadagna abbastanza da potersi permettere la spesa necessaria per acquisire i beni e servizi che compongono il “paniere di povertà assoluta”.



Più di un milione di minori



Sarebbero 1 milione 434 mila i minori che l’Istat definisce “poveri in termini assoluti” (i dati più recenti risalgono al 2013). Il numero è purtroppo in aumento rispetto al 2012 – quando la cifra si aggirava attorno a 1 milione 58 mila – al 2011 e al 2010, quando i minori “poveri in termini assoluti” erano rispettivamente 723 mila e 649 mila. Un rapporto Save the Children di dicembre 2013 rivela poi che tra il 2007 al 2012 i minori in povertà assoluta sono passati da meno di 500 mila a più di un milione.





L’Istat informa inoltre che, in generale, l’incidenza di povertà assoluta in Italia è aumentata tra il 2012 ed il 2013, dal 6,8% a 7,9%.



Minori in povertà assoluta





Il Verdetto



Secondo Renzi, il numero di bambini che vive sotto la soglia di povertà in Italia ha raggiunto il milione. Il Presidente del Consiglio sottovaluta leggermente la cifra, la quale, secondo i dati Istat, è attorno al milione e quattrocento, ma il dato da lui presentato è sostanzialmente corretto: “Vero”.