«Il 12 agosto abbiamo reso obbligatorio i test per chi veniva in Campania dall’estero, unica regione d’Italia. Il 24 settembre obbligatorio l’uso della mascherina fuori di casa, unica Regione d’Italia» (min. 7:49)
Infine, vediamo se i due primati rivendicati da Da Luca sono davvero corretti o meno.
Il 12 agosto il presidente della Regione Campania
aveva firmato un’ordinanza che fino alla fine di quel mese imponeva a tutti i cittadini residenti in Campania provenienti dall’estero di entrare in isolamento fiduciario domiciliare per 14 giorni e di segnalarsi alle Asl, per essere poi sottoposti al tampone molecolare o al test sierologico.
Il giorno precedente, un’ordinanza simile – ma meno restrittiva –
era stata firmata in Puglia dal presidente Michele Emiliano, che aveva disposto l’obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni (ma non il test) a chi arrivava da tre Paesi: Spagna, Malta e Grecia (che in quel momento erano particolarmente colpiti dall’aumento dei casi).
Sempre il 12 agosto – il giorno della firma dell’ordinanza di De Luca – il ministro della Salute Roberto Speranza
aveva introdotto con un’ordinanza l’obbligo di essere sottoposti a un test a chi rientrava in Italia e nei 14 giorni precedenti aveva soggiornato in Spagna, Malta, Grecia e Croazia (l’obbligo
fu esteso a Parigi e ad altre zone della Francia solo il 21 settembre).
Dunque è vero che a metà agosto la Campania era stata l’unica regione a disporre misure rigide per il rientro dall’estero (con
diverse difficoltà pratiche però, come la poca disponibilità dei test). Ma è anche vero che nello stesso periodo erano state prese a livello nazionale e regionale alcune misure che andavano nella stessa direzione, sebbene meno severe.
Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, il 24 settembre il governatore De Luca
ha firmato un’ordinanza che disponeva «su tutto il territorio regionale, di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto, durante l’intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale». Erano esentati da questo obbligo, per esempio, le attività di ristorazione o di sport all’aperto.
Non è vero come dice De Luca che la Campania era l’unica ad avere l’obbligo della «mascherina fuori di casa». All’epoca in Lombardia era già in vigore una misura simile, ma l’obbligo di usare la mascherina all’aperto
era valido solo se non si poteva mantenere il distanziamento interpersonale.
Il 25 settembre anche la Regione Calabria
aveva seguito l’esempio campano, mentre a livello nazionale l’obbligo della mascherina all’aperto
è stato di fatto introdotto con il Dpcm del 7 ottobre, prevedendo comunque delle eccezioni (per esempio, in situazioni di isolamento all’aria aperta).