I dati sulle case popolari in Lombardia sono un mistero

Secondo alcuni politici la regione avrebbe a disposizione oltre 15 mila alloggi sfitti e inutilizzati. Abbiamo provato a verificare il dato, ma c’è poca trasparenza da parte delle istituzioni
Ansa
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Non si sa quante siano le case popolari sfitte presenti in Lombardia. Complice il caro affitti che colpisce la regione, nell’ultimo periodo si è parlato più volte della possibilità di utilizzare le case popolari sfitte per contrastare l’emergenza abitativa sul territorio lombardo, in particolare a Milano. Ma in base alle verifiche di Pagella Politica è al momento impossibile avere dati aggiornati, o quantomeno una stima, sul numero di alloggi popolari di proprietà della regione che non sono al momento utilizzati. 

Secondo alcuni politici e fonti stampa, sarebbero oltre 15 mila gli alloggi di edilizia residenziale pubblica attualmente non utilizzati e a disposizione dell’Azienda Lombarda edilizia residenziale (Aler), l’ente che si occupa di gestire gli immobili di proprietà della regione. Un «caso eclatante», lo ha definito l’8 aprile, in un’intervista con la Repubblica, il consigliere regionale del Partito Democratico Pierfrancesco Majorino.

Al di là del giudizio politico, il dato dei 15 mila alloggi popolari sfitti è vecchio di quasi un anno e mezzo e a oggi non sono pubblicamente disponibili numeri più recenti. Nell’ultimo mese Pagella Politica ha più volte contattato l’ufficio stampa dell’Assessorato alla Casa della Regione Lombardia, oltre alle cinque sedi locali di Aler presenti nella regione, ricevendo come risposta solo continui rinvii o dati parziali. 

La fonte dei 15 mila alloggi sfitti

Il dato degli oltre 15 mila alloggi popolari sfitti viene con tutta probabilità da una comunicazione inviata alla Giunta regionale il 10 ottobre 2022 dall’ex assessore alla Casa della Regione Lombardia Alan Christian Rizzi. «Alla data del 31 dicembre 2021 risultano 15.538 unità sfitte (+938 rispetto all’anno precedente). Si deve, peraltro, rilevare come il dato di incremento rallenti: infatti, tra il 2020 e il 2019 gli alloggi sfitti erano aumentati di 1.888 unità, mentre nell’esercizio precedente il delta (l’aumento, ndr) era di 1.686», si legge nella comunicazione sugli “Esiti della verifica condotta rispetto ai bilanci consuntivi 2021 delle Aler”. 

Secondo questo documento, pubblicato ai primi di maggio dal gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale lombardo sul suo sito ufficiale, degli oltre 15 mila alloggi sfitti nel 2021 oltre 8,3 mila si trovavano nell’area di competenza dell’Aler di Milano, quasi 2,5 mila in quella di Brescia, Cremona e Mantova, quasi 1,9 mila in quella di Varese, Como, Monza e Brianza e Busto Arsizio, circa 1,5 mila in quella di Pavia e Lodi e circa 1,3 mila in quella Bergamo, Lecco e Sondrio. In base alle verifiche di Pagella Politica, questo documento non è al momento pubblicamente disponibile sul sito ufficiale della regione. L’ufficio stampa dell’Assessorato alla Casa della Regione Lombardia ha comunque precisato a Pagella Politica che il dato sulle oltre 15 mila case popolari sfitte «è vecchio», senza però fornirne uno aggiornato. 

La scarsa trasparenza di Aler

Anche i siti ufficiali delle cinque Aler della Lombardia non riportano dati aggiornati sul numero di alloggi popolari sfitti. Per esempio il bilancio consuntivo più aggiornato di Aler Milano, relativo al 2021, riporta il numero di unità immobiliari sfitte, che non corrisponde esattamente al numero di alloggi. Con il termine “unità immobiliari” si fa riferimento infatti anche ai box e ai posti auto. I bilanci consuntivi di Aler di Brescia, Cremona e Mantova non sono invece al momento pubblicamente disponibili, mentre per visualizzare quelli di Aler Pavia e Lodi è necessaria la firma digitale. Il bilancio consuntivo più recente di Aler Varese, Como, Monza-Brianza e Busto Arsizio si riferisce sempre al 2021 e riporta (pagina 53) il numero di alloggi sfitti per carenze manutentive (249), ma non è chiaro se ci siano altri alloggi non utilizzati per motivi diversi. L’unica Aler che nel suo bilancio consuntivo fornisce il numero preciso di alloggi popolari sfitti è quella di Bergamo, Lecco e Sondrio. Secondo il bilancio consuntivo più recente, al 31 dicembre 2021 gli alloggi sfitti erano 1.493, in aumento rispetto agli anni precedenti. Secondo il bilancio preventivo per il 2023, a novembre 2022 erano scesi a 1.476, ma manca ancora il documento consuntivo. 

Il 10 maggio, ormai quasi un mese fa, Pagella Politica ha iniziato a contattare le cinque Aler lombarde per avere i dati più aggiornati sul numero di alloggi sfitti di loro proprietà. Delle cinque Aler che abbiamo contattato l’unico ufficio stampa che ci ha risposto è stato quello di Aler di Milano. Quest’ultimo ci ha invitato a mandare una mail con la nostra richiesta, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Non tutte le Aler hanno comunque un ufficio stampa. Per esempio l’Aler delle provincie di Bergamo, Lecco e Sondrio contiene sul suo sito ufficiale una sezione dedicata alle “relazioni con la stampa”, in cui è indicata una mail a cui scrivere per ottenere «qualsiasi informazione o chiarimento».

In ogni caso i dati richiesti da Pagella Politica non erano altro che il censimento dei beni residenziali gestiti dalle singole Aler. È singolare dunque che un’azienda regionale, nata con l’obiettivo di «contribuire a soddisfare il fabbisogno di edilizia residenziale pubblica», non sembra essere a conoscenza della situazione delle unità di edilizia residenziale pubblica in suo possesso.

I dati parziali di Regione Lombardia

Allo stesso modo nemmeno Regione Lombardia ha al momento risposto alla richiesta di Pagella Politica. Dopo le varie Aler lombarde, abbiamo infatti contattato l’ufficio stampa dell’attuale assessore alla Casa e all’Housing sociale Paolo Franco (Fratelli d’Italia), a cui è seguito uno scambio di mail e messaggi. L’ufficio stampa ha spiegato che l’assessorato sta «elaborando i dati» sul numero di alloggi popolari sfitti in regione. Ma a distanza di quasi un mese, nonostante varie sollecitazioni, le informazioni inviateci dall’assessorato riguardano il solo comune di Milano. Secondo i dati ottenuti da Pagella Politica, al 31 marzo nel capoluogo lombardo gli alloggi gestiti da Aler (e quindi dalla Regione) erano in totale oltre 32 mila, di cui quasi 25 mila correttamente locati, circa 3 mila occupati abusivamente e circa 3,5 mila «in ristrutturazione».
Immagine 1. Il documento sugli alloggi Aler a Milano ottenuto da Pagella Politica – Fonte: Regione Lombardia
Immagine 1. Il documento sugli alloggi Aler a Milano ottenuto da Pagella Politica – Fonte: Regione Lombardia
A leggere questo dato sembrerebbe quindi che Aler Milano non abbia case sfitte e potenzialmente disponibili alla popolazione, tra gli alloggi occupati abusivamente (ma comunque abitati), gli alloggi in ristrutturazione, quelli in vendita, quelli già inseriti nei bandi e i quasi 200 che stanno cambiando situazione.

«Il fatto è che sotto l’insieme degli alloggi “in ristrutturazione” può essere inserita qualsiasi cosa, dalla casa che va rifatta da cima a fondo all’appartamento in cui va cambiata una lampadina», ha detto a Pagella Politica Ermanno Ronda, segretario di Milano del Sicet, il sindacato degli inquilini collegato alla Cisl. È plausibile dunque che almeno una parte dei circa 3,5 mila alloggi ufficialmente in ristrutturazione siano effettivamente sfitti ma disponibili all’uso, dal momento che anche Sicet ritiene attendibile il dato di Majorino. Ma perché quindi ci sarebbero tutte queste case inutilizzate? Secondo Ronda i motivi principali sono la lentezza burocratica, la gestione non impeccabile di Aler e la mancanza di fondi.

Al di là delle valutazioni politiche, avere un dato preciso o una stima sul numero di alloggi popolari sfitti presenti in Lombardia è reso poi più complicato dal fatto che non tutti gli edifici residenziali pubblici sono gestiti da Aler e dalla regione. A questi si aggiungono infatti gli alloggi popolari di proprietà dei singoli comuni, di cui però è difficile avere una stima su tutto il territorio regionale. Per esempio a Milano dal 2014 una parte degli alloggi popolari sono gestiti da MM, la società di proprietà del comune che gestisce la rete della metropolitana e la rete idrica. Sul numero di alloggi pubblici gestiti dal comune di Milano il quadro è comunque più chiaro rispetto a quelli gestiti da Aler. Secondo “Una nuova strategia per la casa”, un documento pubblicato a fine marzo 2023 dal comune di Milano sugli obiettivi di edilizia pubblica nel territorio milanese, le case popolari di proprietà di MM (e quindi del comune) sono più di 27 mila: quelle abitate sono poco più di 22 mila mentre quelle sfitte e da ristrutturare sono quasi 5 mila, meno del 20 per cento. 

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