Che cosa dicono i sondaggi due anni dopo le elezioni

Fratelli d’Italia, PD, Forza Italia e Alleanza Verdi-Sinistra sono cresciuti, mentre hanno perso consensi la Lega e il Movimento 5 Stelle, che però sta recuperando da quest’estate
Ansa
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Il 25 settembre sono trascorsi due anni dalle elezioni politiche del 2022, che hanno visto vincere Fratelli d’Italia a capo della coalizione di destra. Durante gli ultimi 24 mesi il partito di Giorgia Meloni è cresciuto di quattro punti nei sondaggi e ora è intorno al 30 per cento dei consensi. Tra i partiti principali, sono cresciuti anche il Partito Democratico, passato sotto la segreteria di Elly Schlein, e Forza Italia, che ha perso il suo presidente Silvio Berlusconi. Sono calati invece il Movimento 5 Stelle e, in misura minore, la Lega. 

Per alcuni di questi partiti, però, le variazioni nei sondaggi rispetto all’estate hanno avuto una direzione opposta: il partito di Giuseppe Conte, per esempio, sta risalendo nei consensi, mentre il PD è calato.

Per capire quali sono i consensi dei partiti abbiamo analizzato tutti i sondaggi fatti nel mese di settembre e pubblicati sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri. Per evitare distorsioni abbiamo pesato i risultati dei sondaggi per la dimensione del campione degli intervistati e per la data in cui sono stati condotti. Ricordiamo poi che i sondaggi vanno letti con attenzione: hanno tutti un margine di incertezza e, per avere un quadro il più affidabile possibile, guardiamo alla media dei sondaggi e non a un singolo sondaggio.

Che cosa dicono i sondaggi a settembre

Se si votasse oggi, Fratelli d’Italia sarebbe la prima forza politica del Paese: il partito di Giorgia Meloni otterrebbe il 30,1 per cento dei consensi (questa percentuale è compresa in un intervallo di incertezza che va dal 27,4 al 32,9 per cento). Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 Fratelli d’Italia ha preso il 26 per cento dei voti. 

Nei sondaggi condotti a settembre, al secondo posto c’è il Partito Democratico con il 22,4 per cento (19,9-24,9 per cento), cresciuto in due anni dal 19 per cento preso alle elezioni. A distanza di 10 punti percentuali segue il Movimento 5 Stelle con il 12,1 per cento (10,1-14,0 per cento), a fronte del 15,4 per cento raccolto alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. 

Al quarto e al quinto posto ci sono i due alleati di governo di Fratelli d’Italia: Forza Italia è all’8,7 per cento (7-10,4 per cento), mentre la Lega all’8,2 per cento (6,6-9,9 per cento). Due anni fa i due partiti avevano l’uno i consensi dell’altro: a marzo 2024 c’è stato il sorpasso da parte del partito guidato da Antonio Tajani, che ora è sopra al partito di Matteo Salvini.

Tra le altre forze politiche, Alleanza Verdi-Sinistra – formata da Europa Verde e da Sinistra Italiana – è al 7,1 per cento (5,5-8,6 per cento), percentuale quasi doppia rispetto al 3,6 per cento dei voti presi il 25 settembre 2022. L’anno scorso si è consumata la rottura dell’alleanza tra Azione e Italia Viva, che due anni fa si sono presentati uniti alle elezioni, formando il cosiddetto “Terzo polo”. Il partito di Carlo Calenda è al 2,9 per cento (1,9-3,9 per cento), mentre quello di Matteo Renzi al 2,8 per cento (1,8-3,8 per cento): se si sommassero i consensi dei due partiti, la percentuale ottenuta sarebbe comunque più bassa del 7,8 per cento raccolto alle elezioni politiche. Più Europa è all’1,6 per cento (0,9-2,4 per cento), in calo rispetto al 2,8 per cento ottenuto due anni fa. 

Tra le liste che hanno partecipato alle ultime elezioni europee di giugno, “Pace Terra Dignità” e “Libertà” sono rispettivamente all’1,9 per cento (1,4-2,3 per cento) e all’1,1 per cento (0,5-1,7 per cento).