I referendum hanno spostato poco i sondaggi

A giugno, il PD è cresciuto per il secondo mese di fila, ma nell’insieme non ci sono stati grandi cambiamenti
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Dopo i referendum su cittadinanza e lavoro, che non hanno raggiunto il quorum, il Partito Democratico ha visto i suoi consensi nei sondaggi crescere per il secondo mese consecutivo. Il vantaggio di Fratelli d’Italia, però, resta ancora ampio. Nel complesso, a giugno i partiti che sostengono il governo hanno registrato un lieve calo nei sondaggi, mentre tra i partiti di opposizione i risultati peggiori sono stati quelli di Azione e Italia Viva.

Come ogni mese, abbiamo calcolato la media dei sondaggi pubblicati sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, attribuendo a ciascun sondaggio un peso diverso in base alla dimensione del campione e alla data della rilevazione. Questo metodo consente di ottenere un quadro più affidabile, anche se è sempre bene leggere i sondaggi con cautela, poiché presentano comunque un margine di incertezza.

Nel mese di giugno sono stati diffusi meno sondaggi del solito, a causa della presenza dei referendum. Pur essendo consentita la pubblicazione dei sondaggi sui consensi ai partiti, diversi istituti hanno scelto di non diffonderli nei primi dieci giorni del mese, in attesa del voto referendario.

Che cosa dicono i sondaggi di giugno

Secondo i sondaggi condotti nel mese di giugno, se si votasse oggi Fratelli d’Italia otterrebbe il 30,2 per cento dei consensi, percentuale compresa in un intervallo di incertezza dal 27,6 al 32,6 per cento.
Al secondo posto si colloca il Partito Democratico con il 22,6 per cento (intervallo tra il 20,4 e il 25 per cento), seguito dal Movimento 5 Stelle al 12,5 per cento (10,7-14,3 per cento).

Poco più indietro si trovano i due alleati di governo di Fratelli d’Italia, con percentuali molto vicine: Forza Italia è all’8,5 per cento (7-10,1 per cento) e la Lega all’8,3 per cento (6,8-10,1 per cento). Da alcuni mesi, il partito di Antonio Tajani mantiene un leggero ma costante vantaggio su quello di Matteo Salvini.

Tra le altre forze politiche, Alleanza Verdi-Sinistra – composta da Europa Verde e Sinistra Italiana – si attesta al 6,5 per cento (5,2-7,9 per cento), conservando un vantaggio su Azione, stimata al 3,3 per cento (2,3-4,3 per cento). Il partito di Carlo Calenda resta davanti a Italia Viva, ferma al 2,1 per cento (1,3-2,9 per cento), e a Più Europa, che si colloca all’1,8 per cento (1,1-2,5 per cento).

Nel complesso, i tre partiti che sostengono il governo raccolgono insieme il 47 per cento dei consensi, una percentuale superiore rispetto al risultato ottenuto alle elezioni politiche del 2022, quando si fermarono intorno al 44 per cento. Sommando invece i consensi di tutti i partiti di opposizione, si ottiene una percentuale simile a quella del 2022, quando però questi partiti si presentarono divisi al voto.

Come sono cambiati i sondaggi a giugno

Rispetto a maggio, il Partito Democratico ha guadagnato altri 0,3 punti percentuali nei sondaggi, dopo l’aumento di 0,6 punti registrato il mese precedente. Anche Più Europa, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle sono cresciuti leggermente, con un incremento di un decimo di punto ciascuno. Al contrario, Azione e Italia Viva hanno perso consensi: rispettivamente -0,2 e -0,5 punti. Nel complesso, i partiti di opposizione hanno mantenuto i livelli di consenso di maggio.
Nel centrodestra, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno perso ciascuno un decimo di punto, mentre la Lega ne ha persi due: un calo tutto sommato contenuto. 

Da circa due anni, i cambiamenti nei sondaggi sono minimi e i livelli complessivi di consenso per i partiti di governo e di opposizione rimangono stabili. Un segnale del fatto che, superata la metà della legislatura, il governo guidato da Giorgia Meloni continua a godere di un ampio sostegno.
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