Preordina Bugie al potere, il libro di Pagella Politica con il fact-checking del primo anno del governo Meloni. In tutte le librerie dal 27 ottobre.
Lo scorso 11 ottobre la Camera dei deputati e il Senato hanno approvato un nuovo scostamento di bilancio, come richiesto dal governo Meloni in una relazione che accompagna la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef). In concreto, tra il 2023 e il 2025 il governo potrà spendere oltre 23 miliardi di euro in più rispetto a quanto previsto in precedenza. Questi soldi saranno raccolti facendo maggiore ricorso al debito e, nelle intenzioni del governo, saranno destinati per aumentare le pensioni, rinnovare il taglio temporaneo del cuneo fiscale e tagliare le tasse.
In teoria uno scostamento di bilancio può essere approvato solo in casi eccezionali, ma secondo le verifiche di Pagella Politica negli ultimi dieci anni sono stati approvati 19 scostamenti di bilancio. La maggior parte è stata approvata a causa della crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, ma anche negli anni precedenti questa pratica è stata, e lo è di nuovo tutt’ora, ormai una norma. La scelta del governo Meloni è stata contestata da alcuni esponenti dei partiti di opposizione e da alcuni esperti.
Lo scorso 11 ottobre la Camera dei deputati e il Senato hanno approvato un nuovo scostamento di bilancio, come richiesto dal governo Meloni in una relazione che accompagna la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef). In concreto, tra il 2023 e il 2025 il governo potrà spendere oltre 23 miliardi di euro in più rispetto a quanto previsto in precedenza. Questi soldi saranno raccolti facendo maggiore ricorso al debito e, nelle intenzioni del governo, saranno destinati per aumentare le pensioni, rinnovare il taglio temporaneo del cuneo fiscale e tagliare le tasse.
In teoria uno scostamento di bilancio può essere approvato solo in casi eccezionali, ma secondo le verifiche di Pagella Politica negli ultimi dieci anni sono stati approvati 19 scostamenti di bilancio. La maggior parte è stata approvata a causa della crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, ma anche negli anni precedenti questa pratica è stata, e lo è di nuovo tutt’ora, ormai una norma. La scelta del governo Meloni è stata contestata da alcuni esponenti dei partiti di opposizione e da alcuni esperti.