Salvini vuole Bossi senatore a vita, ma da anni vuole abolire i senatori a vita

Il segretario della Lega vorrebbe come riconoscimento per lo storico leader del partito la nomina a una figura che danni vorrebbe cancellare
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
Aggiornamento 28 settembre, ore 18:30 – Alla fine Umberto Bossi risulta essere eletto alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale di Varese.

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Il 27 settembre l’agenzia stampa Ansa ha riportato la notizia secondo cui il segretario della Lega Matteo Salvini vorrebbe chiedere la nomina a senatore a vita di Umberto Bossi, lo storico leader del partito che, salvo sorprese, non sarà rieletto in Parlamento.

C’è però una cosa che non torna: da anni Salvini è tra i principali politici che sostengono la necessità di abolire proprio la figura dei senatori a vita.

Di che cosa stiamo parlando

Il ruolo dei senatori a vita è stabilito dall’articolo 59 della Costituzione: diventano membri del Senato senza un termine di mandato tutti gli ex presidenti della Repubblica e, su nomina del Quirinale, i «cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario».

Al momento i senatori a vita sono sei: l’ex presidente del Consiglio Mario Monti, la scienziata Elena Cattaneo, la superstite dell’Olocausto Liliana Segre, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’architetto Renzo Piano e il fisico Carlo Rubbia. 

Nella storia repubblicana italiana, i senatori a vita sono stati finora 11 ex presidenti della Repubblica e 38 nominati dal Quirinale (tra cui Giovanni Leone e Napolitano, poi diventati presidenti). 

L’Italia ha una peculiarità a livello mondiale: esistono parecchi Paesi in cui i parlamentari sono nominati dal capo dello Stato, ma il cui mandato ha una scadenza temporale, ed esistono alcuni Paesi in cui gli ex capi di Stato diventano senatori a vita una volta cessata la carica. Ma solo in Italia esistono senatori con entrambe le caratteristiche. Alcuni membri della House of Lords del Regno Unito possono essere nominati e avere un incarico a vita. Ma hanno molti meno poteri dei nostri senatori: per esempio, non hanno la possibilità di dare o togliere la fiducia al governo.

Salvini contro i senatori a vita

Da anni sono state avanzate proposte per cancellare la figura dei senatori a vita, senza successo. Tra i politici che si sono più schierati contro questa istituzione c’è Salvini, che ora sembrerebbe intenzionato a proporre la nomina di Bossi a senatore a vita. 

Su Twitter si trovano molti tweet del leader della Lega che chiedono l’abolizione della carica. A ottobre 2019, per esempio, Salvini ha pubblicato un video per pubblicizzare la raccolta firme «per un sistema elettorale maggioritario, per l’elezione diretta del presidente della Repubblica e l’abolizione dei senatori a vita». All’epoca, durante l’annuale raduno della Lega a Pontida, Salvini aveva dichiarato che i senatori a vita li avrebbe «cancellati politicamente».

Andando indietro nel tempo, nel 2013 Salvini aveva criticato la decisione dell’allora presidente della Repubblica Napolitano di nominare quattro nuovi senatori a vita (Cattaneo, Piano, Rubbia e il direttore d’orchestra Claudio Abbado, morto l’anno successivo). «Con tutto il rispetto per le persone scelte, la nomina di 4 NUOVI SENATORI A VITA è una PRESA PER IL CULO per gli italiani che fanno sacrifici», aveva scritto Salvini su Facebook. «Dobbiamo tagliare, faticare e risparmiare, e Napolitano ha la bella idea di inventarsi altri 4 stipendi a vita… Che li PAGHI LUI, questi nuovi senatori! Sarebbe ora di ABOLIRE la carica di SENATORE A VITA! Siete d’accordo?».

I senatori a vita possono ricevere un’indennità mensile pari a quella dei loro colleghi senatori, più rimborsi spese e la cosiddetta “diaria”, per il soggiorno a Roma, che però è decurtata per ogni assenza in Parlamento. Per fare un esempio, nell’attuale legislatura, iniziata nel 2018, Piano è sempre stato assente nelle votazioni in Senato.

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