I parlamentari più assenteisti e più presenti della legislatura

Su migliaia di votazioni alla Camera e al Senato, c’è chi ne ha saltate solo cinque, e chi, in più di quattro anni, non si è quasi mai presentato in aula
ANSA
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La diciottesima legislatura volge al termine ed è tempo di bilanci per l’attuale Parlamento, l’ultimo formato da 945 parlamentari, che scenderanno a 600 dopo le elezioni del 25 settembre.

Al di là della valutazione politica sul singolo parlamentare e il suo lavoro, abbiamo analizzato quali sono stati i deputati e i senatori più o meno presenti in Parlamento. 

I più assenteisti alla Camera

Il sito Openparlamento, che tiene traccia di tutti i lavori del Parlamento e dei suoi rappresentanti, per “assenza” conteggia i casi di non partecipazione al voto e dunque non fa distinzione tra i casi in cui il parlamentare è fisicamente assente sia quello in cui è presente ma non vota. Diverso è se il parlamentare risulta “in missione”, ovvero se non può essere presente in aula perché impegnato «in compiti istituzionali, su incarico ricevuto dalla Camera o dal Senato o se membro del governo». Per poter essere considerati in missione, i parlamentari «devono inoltrare una comunicazione al servizio assemblea della propria camera di appartenenza. La missione è poi autorizzata dal presidente dell’aula».

In ogni caso, la deputata che è stata meno presente alla Camera in questa legislatura è stata Michela Vittoria Brambilla, eletta con Forza Italia e assente a ben 11.612 votazioni, ossia il 99,19 per cento sul totale. Brambilla è stata attiva sul fronte dei disegni di legge, dal momento che 49 sono a sua prima firma (quasi tutti riguardano la tutela degli animali, tema cui Brambilla dedica da anni la sua attività politica).

Anche il secondo deputato più assente è un esponente di Forza Italia, che però migliora rispetto alla scorsa legislatura, dove era risultato il più assente: è l’imprenditore ed editore Antonio Angelucci, che non ha votato il 96,76 per cento delle votazioni alla Camera.

Completa il tris di forzisti sul podio delle assenze Guido Della Frera, ora nel Gruppo Misto. Della Frera è mancato l’88,15 per cento delle votazioni alla Camera, ben al di sopra della media parlamentare del 18,86 per cento di assenze. Appena fuori dal podio Vittorio Sgarbi, con l’81,16 per cento di assenze.

Menzione d’onore va al segretario del Partito democratico Enrico Letta, assente al 71,17 per cento delle votazioni da quando è stato eletto alle suppletive per il collegio di Siena a ottobre 2021 in seguito alle dimissioni di Pier Paolo Padoan, e per la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, assente al 64,95 per cento dei voti in aula.

Discorso a parte vale per i deputati “in missione”, che non partecipano alle votazioni perché impegnati in altri incarichi istituzionali e quindi “assenti giustificati”. I tre deputati più impegnati nelle missioni parlamentari sono stati il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (93,47 per cento), il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (93,18 per cento) e la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli (90,01 per cento), tutti ex membri del Movimento 5 stelle, oggi appartenenti al gruppo parlamentare Insieme per il futuro. 

I più assenteisti al Senato

Al Senato la classifica degli assenteisti è guidata, anche per ragioni d’età, dai senatori a vita. L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non è stato presente a nessuna delle 8.452 votazioni al Senato, risultando “in missione” il 99,89 per cento delle volte. Discorso simile per Renzo Piano, che non è mai stato impegnato in missioni istituzionali e quindi è stato assente al 100 per cento delle votazioni, e Carlo Rubbia (89,55 per cento di assenze). Tra i senatori a vita, chi ha frequentato più assiduamente Palazzo Madama è stata Elena Cattaneo, presente al 27,93 per cento delle votazioni in aula.

Tra i senatori non a vita, il primato di assenze (60,92 per cento) spetta a Tommaso Cerno del Pd. Poco sotto c’è il senatore di Forza Italia Niccolò Ghedini (58,28 per cento), morto il 17 agosto 2022. Sono degne di nota anche le percentuali di assenze del vicepresidente del Senato Ignazio La Russa (56,71 per cento), del leader di Italia viva Matteo Renzi (46,27 per cento) e del senatore ex M5s Gregorio De Falco (45,93 per cento). 

Guardando ai leader di partito, Matteo Salvini è stato presente solo al 23,52 per cento delle votazioni in Senato, ma questo perché il leader della Lega è risultato essere in missione per ben il 62,68 per cento dei voti in aula. In passato, Salvini è stato comunque accusato di aver utilizzato questo status speciale anche durante i periodi di ferie. 

Le presenze fisse

Dal lato opposto rispetto ai parlamentari più assenteisti troviamo quelli che sono stati quasi sempre presenti in aula.

In assoluto, i due parlamentari più presenti appartengono entrambi al Movimento 5 stelle. Il deputato Marco Bella ha partecipato al 99,96 per cento delle votazioni: su 11.707 voti totali il deputato del movimento non ha espresso la sua preferenza solo cinque volte. Al Senato, anche Agostino Santillo, con solo cinque assenze su 8.452 voti in tutto (il 99,94 per cento), è stato il senatore risultato più presente a Palazzo Madama.

Percentuali di assenze molto basse sono state registrate anche da Alessandro Battilocchio di Forza Italia (0,28 per cento) e Federico Fornaro di Liberi e Uguali (0,87 per cento) alla Camera. Tra i più presenti al Senato ci sono anche Giorgio Maria Bergesio della Lega (0,07 per cento) e Antonio Iannone di Fratelli d’Italia (0,07 per cento).

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