Prevost, che ha 69 anni, è stato eletto durante la seconda giornata del Conclave, così come già accaduto con i suoi due predecessori, Papa Francesco (eletto il 13 marzo 2013 al quinto scrutinio) e Papa Benedetto XVI (eletto il 19 aprile 2005 al quarto scrutinio). La rapidità dell’elezione conferma una convergenza ampia sul suo nome, considerato capace di tenere unite le diverse anime del Collegio cardinalizio.
Secondo vari esperti di questioni vaticane, il nuovo Papa è infatti una figura di equilibrio tra le correnti progressiste e quelle più conservatrici della Chiesa cattolica. Le sue posizioni su molti temi sono generalmente vicine a quelle di Papa Francesco – che ha citato due volte nel suo primo discorso dopo l’elezione – ma allo stesso tempo riflettono una certa cautela su questioni più divisive. Il progetto giornalistico
The College of Cardinals Report, curato da giornalisti cattolici e coordinato dal vaticanista inglese Edward Pentin,
ha raccolto alcune sue dichiarazioni passate: Prevost ha mostrato attenzione per temi cari al fronte riformatore, come la lotta al cambiamento climatico e i migranti, ma mantiene posizioni più tradizionali su altri aspetti, come la contrarietà a permettere alle donne di diventare diaconi (ossia figure che possono predicare, celebrare battesimi e matrimoni, ma non dire messa).
Questo equilibrio tra apertura e tradizione è stato probabilmente decisivo per ottenere il consenso trasversale dei cardinali elettori.