Il Parlamento se la prende comoda dopo la pausa estiva

Le commissioni al lavoro sono poche, mentre le aule di Camera e Senato si riuniranno tra una settimana
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
La buvette, il bar dei deputati all’interno della Camera, è aperta. «Il caffè fatica a scendere, abbiamo riacceso la macchina dopo tre settimane», scherza uno dei baristi di prima mattina. In questi giorni, però, i caffè da servire sono pochi, perché la maggior parte dei deputati – così come dei senatori – tornerà in Parlamento solo tra una settimana, tra l’8 e il 12 settembre. Nel frattempo, alcuni organi di Camera e Senato stanno riprendendo i propri lavori, ma i ritmi sono piuttosto blandi: niente sedute dell’aula né alla Camera né al Senato, e poche commissioni parlamentari sono ripartite con le attività.

Oltre alla buvette, alla Camera ha riaperto anche la mensa, mentre altri servizi come il barbiere e la tabaccheria sono ancora chiusi. «Non è così strano, anzi: è così da anni e fa parte del modo di organizzare i lavori qui in Parlamento», ha raccontato a Pagella Politica Simone Baldelli, vicepresidente della Camera dal 2013 al 2018. Baldelli, da alcune settimane coordinatore della comunicazione di Forza Italia, è uno dei pochi che si vedono circolare in questi giorni tra i corridoi di Montecitorio, il palazzo in cui ha sede la Camera.
L’unica tra le commissioni permanenti al lavoro questa settimana è la Commissione Cultura della Camera, che si riunirà il 4 settembre per alcune audizioni sul disegno di legge del governo che vuole introdurre il consenso dei genitori ai corsi di educazione affettiva nelle scuole. Le commissioni permanenti sono piccole “assemblee” dove deputati e senatori esaminano e modificano le proposte di legge prima che siano votate dalla Camera e dal Senato. Queste commissioni, suddivise per temi, sono chiamate “permanenti” perché sono espressamente previste dai regolamenti parlamentari e sono quindi obbligatorie in ogni legislatura. 

Per quanto riguarda gli altri organi della Camera, il 2 settembre si riuniranno i parlamentari della Delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della NATO, per un incontro con il governatore dello Stato delle Hawaii, Joshua Booth Green, e altri esponenti dei governi degli Stati membri degli Stati Uniti. La Delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della NATO è un organo composto da nove deputati e nove senatori, e ha la funzione di rappresentare il Parlamento italiano nell’assemblea che riunisce i parlamentari dei vari Paesi dell’alleanza atlantica. L’organo ha una funzione prevalentemente consultiva, ossia organizza audizioni e incontri informali, e non ha poteri decisionali.

Il 3 settembre ci sarà invece la prima riunione della Giunta per le autorizzazioni della Camera che stabilirà il calendario dei lavori sul caso del rilascio del capo della polizia giudiziaria libica Njeem Osama Almasri Habish, meglio conosciuto come Almasri. Tra il 19 e il 21 gennaio 2025, Almasri era stato arrestato e rilasciato in poche ore dalle autorità italiane, sebbene su di lui pendesse un mandato di arresto internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale (CPI) il 18 gennaio. Per il rilascio di Almasri, il Tribunale dei ministri ha chiesto il rinvio a giudizio del ministro della Giustizia Carlo Nordio e di quello dell’Interno Matteo Piantedosi, insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. I tre esponenti sono accusati sostanzialmente di aver favorito la scarcerazione del generale libico. 

La Giunta per le autorizzazioni, l’organo della Camera che svolge un primo esame sulle richieste di avviare un processo nei confronti di deputati e ministri, dovrà valutare le accuse contro Nordio, Piantedosi e Mantovano e la decisione finale se mandarli a processo (abbastanza improbabile) spetterà all’aula della Camera. Questa decisione arriverà però con tutta probabilità solo a ottobre. 
Al Senato la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva è ancora più lenta rispetto alla Camera. Questa settimana al Senato tornerà a lavorare solo la Commissione Giustizia, che si riunirà il 3 settembre per esaminare un decreto-legge approvato dal governo lo scorso 30 luglio. Il provvedimento riguarda il contrasto alle attività illecite e per la bonifica della cosiddetta “Terra dei fuochi”, una zona in Campania compresa tra le province di Napoli e Caserta dove la criminalità organizzata negli anni ha interrato rifiuti tossici, gestito discariche abusive e dato fuoco ai rifiuti, innalzando i livelli di inquinamento dell’aria e causando gravi problemi di salute agli abitanti. 

Nelle commissioni parlamentari di Camera e Senato il lavoro aumenterà nella settimana dall’8 al 12 settembre. Per esempio, il 10 settembre la Commissione Affari costituzionali della Camera proseguirà l’esame della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. La riforma, voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, è già stata approvata dalla Camera e dal Senato una prima volta, e per essere approvata definitivamente deve ottenere un altro via libera da parte delle due aule, con la possibilità comunque di essere sottoposta a referendum se nella seconda votazione in Parlamento otterrà meno dei due terzi dei voti dei deputati e dei senatori.

Trattati in arretrato e commissariamenti

Dunque, la maggior parte dei parlamentari tornerà Roma solo nella seconda settimana di settembre, quando riprenderanno i lavori dell’aula della Camera e di quella del Senato. 

I lavori delle due aule saranno concentrati su provvedimenti piuttosto tecnici, in particolare la ratifica di trattati internazionali arretrati. Come abbiamo spiegato in un altro approfondimento, il Parlamento lascia spesso in sospeso gli accordi internazionali. Per entrare in vigore, infatti, alcuni trattati internazionali dopo essere stati firmati dal presidente della Repubblica devono essere approvati anche dalla Camera e dal Senato. Spesso però il Parlamento è molto lento nell’esaminare i disegni di legge di ratifica, che vengono esaminati in ritardo e per questo molti trattati internazionali non entrano di fatto in vigore per anni. In ogni caso, quando vengono esaminati, la Camera e il Senato sono soliti esaminare insieme l’esame di più disegni di ratifica. Per esempio, il 9 settembre la Camera esaminerà un trattato tra l’Italia e il Camerun firmato nel 2016 e un accordo sulle denominazioni d’origine dei prodotti siglato a Ginevra, in Svizzera, nel 2015. Il Senato invece esaminerà tra gli altri un trattato di cooperazione con il Costa Rica firmato nel 2016.
La prossima settimana i senatori saranno impegnati poi nell’esame di un decreto-legge con cui, lo scorso 30 luglio, il governo ha disposto il commissariamento dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS). Quest’ultima è un ente pubblico che fornisce supporto tecnico al governo in ambito sanitario per coordinare il servizio sanitario nelle varie regioni. Il presidente dell’AGENAS è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della salute, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome. Per mesi, quest’ultima non ha trovato un accordo sul nuovo presidente dell’agenzia, a causa di divisioni tra le varie regioni. Così, a fine il governo ha disposto il commissariamento dell’AGENAS e ha nominato come commissario Americo Cicchetti, ex direttore generale per la programmazione del Ministero della Salute. Cicchetti avrà il compito di guidare l’agenzia fino al 31 dicembre di quest’anno, quando è prevista la fine del commissariamento.

Ricapitolando: i lavori parlamentari stanno riprendendo dopo la pausa estiva, ma in maniera piuttosto lenta. Nella prima settimana di settembre torneranno a riunirsi poche commissioni alla Camera e al Senato, mentre i lavori delle due aule riprenderanno solo il 9 settembre.

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