Il 19 giugno la Commissione europea ha pubblicato le cosiddette “raccomandazioni specifiche per Paese” con cui ogni anno suggerisce a ognuno dei 27 Stati membri dell’Unione europea gli orientamenti da seguire per stimolare l’occupazione, la crescita economica e gli investimenti, rispettando la solidità delle finanze pubbliche. Le raccomandazioni specifiche per i singoli Stati membri non sono strettamente vincolanti, ma hanno un peso maggiore per quei Paesi, come l’Italia, che hanno i conti pubblici più a rischio. Il conformarsi a queste raccomandazioni è comunque soggetto ad ampi spazi di manovra e trattativa, come dimostra il loro mancato rispetto da parte dell’Italia negli anni passati.
Abbiamo raccolto tutte le raccomandazioni fatte dalla Commissione Ue dal 2011 (primo anno in cui sono state pubblicate) a oggi, e anche quest’anno le autorità europee sono tornate a chiedere al governo italiano almeno cinque interventi già richiesti in passato [1].
Abbiamo raccolto tutte le raccomandazioni fatte dalla Commissione Ue dal 2011 (primo anno in cui sono state pubblicate) a oggi, e anche quest’anno le autorità europee sono tornate a chiedere al governo italiano almeno cinque interventi già richiesti in passato [1].