Tra presepi, sesso e banchi a rotelle, i parlamentari si sono sbizzarriti anche quest’anno

Abbiamo raccolto le proposte di legge più eccentriche e curiose presentate in Parlamento nel corso del 2025
Ansa
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Sei un filosofo che si occupa di concetti come il tempo, i sentimenti o il silenzio? Hai la passione per le automobili, in particolare per le FIAT 500? Oppure fai “agricoltura eroica”? Qualunque sia il tuo interesse, sappi che in Parlamento c’è qualcuno che pensa anche a questo.

Secondo le verifiche di Pagella Politica, al 16 dicembre 2025 deputati e senatori hanno presentato 708 proposte di legge nel corso dell’anno. Tra queste ce ne sono alcune che spiccano per originalità e fantasia, più che per le concrete possibilità di diventare legge. È infatti molto improbabile che tutti questi testi vengano approvati entro la fine della legislatura, prevista per il 2027. Finora, infatti, solo 12 proposte di iniziativa parlamentare sono diventate legge, pari a circa l’1,7 per cento del totale, una percentuale in linea con quanto avvenuto nel 2024. 

In vista dell’inizio del 2026, vale quindi la pena fare un bilancio delle proposte più curiose presentate quest’anno.

La passione per le giornate nazionali

Una delle categorie più affollate è quella delle giornate nazionali. Si tratta di una vera e propria passione dei parlamentari attualmente in carica, tanto che in nessun’altra legislatura ne sono state istituite così tante. Le giornate nazionali non coincidono con giorni festivi, ma prevedono che in determinate date le autorità possano promuovere iniziative ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica su uno specifico tema.

Oltre alle giornate già approvate, tra cui spiccano la Giornata per le manifestazioni in abiti storici e la Giornata del rispetto, nel 2025 sono state presentate diverse proposte che non hanno ancora iniziato il loro iter parlamentare. Tra queste c’è la proposta di legge per istituire la “Giornata nazionale del silenzio”, presentata ad agosto dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Forza Italia). L’idea è dedicare il 17 settembre a esercizi di consapevolezza, meditazioni e laboratori artistici negli enti pubblici, tutti da svolgere senza parlare. A marzo, invece, il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha proposto l’istituzione di una giornata dedicata alla “educazione ai sentimenti”.

Nel corso dell’anno non sono mancati neppure tentativi di creare giornate nazionali collegate ad altre ricorrenze già esistenti. Un esempio è quello del 29 febbraio, giorno “raro” perché presente solo negli anni bisestili, in cui da tempo si celebra la Giornata mondiale delle malattie rare. Partendo da questa ricorrenza, la deputata del Partito Democratico Ilenia Malavasi ha chiesto di istituire ogni 31 maggio una Giornata nazionale per i fratelli e le sorelle delle persone affette da malattie rare. Accanto a queste proposte, se ne trovano molte di carattere più pratico, come quelle per istituire una Giornata nazionale della ristorazione, del patrimonio caseario o dell’istruzione degli adulti.

Va detto che quasi tutti i temi affrontati da queste proposte sono, a loro modo, rilevanti. Il silenzio è legato al benessere e alla salute mentale, l’educazione ai sentimenti ha un ruolo nel contrasto alla violenza di genere e le malattie rare incidono non solo sulla vita di chi ne è colpito, ma anche su quella dei familiari. Il rischio, però, è che un uso eccessivo dello strumento delle giornate nazionali finisca per trasformare il calendario in una lunga sequenza di ricorrenze, destinate a essere celebrate un giorno e dimenticate quello successivo.

La cura delle tradizioni

Accanto alle giornate simboliche, nel 2025 il Parlamento si è occupato di tradizioni e identità culturali. L’attuale maggioranza di centrodestra, come è noto, attribuisce grande importanza a questi temi e nel corso dell’anno sono state avanzate diverse proposte di legge per tutelare o regolare alcuni elementi considerati rappresentativi della cultura italiana.

Secondo la senatrice della Lega Elena Murelli, tra questi rientra la FIAT 500. A marzo Murelli ha presentato un disegno di legge per riconoscere la storica utilitaria nata nel 1957 come «patrimonio culturale nazionale». Non è chiaro quali tutele concrete dovrebbero essere attribuite a questa vettura né quali vantaggi spetterebbero ai suoi proprietari, anche perché il disegno di legge non è mai stato assegnato a una commissione parlamentare e il testo non è pubblicamente disponibile. 

Sempre sul fronte delle tradizioni, il senatore di Fratelli d’Italia Guido Quintino Liris ha depositato a luglio una proposta per istituire una “Rete nazionale dei presepi viventi”, una delle pratiche più care alla destra italiana. Pure in questo caso se ne sa poco, dal momento che il testo non è pubblico e la proposta non è stata assegnata a nessuna commissione.

Di tradizioni non automobilistiche, ma agricole, si occupano invece due proposte del Partito Democratico e una di Alleanza Verdi-Sinistra, tutte volte a tutelare la cosiddetta “agricoltura eroica”. Al di là del nome suggestivo, si tratta di un tipo di agricoltura praticata in condizioni geografiche particolarmente difficili, come pendii ripidi o isole disabitate, dove è complesso meccanizzare i processi produttivi e la coltivazione avviene attraverso tecniche tradizionali.

Sesso, droga e banchi a rotelle

Il settore agricolo, più in generale, è stato al centro di numerose proposte di legge nel 2025, spesso legate alla tutela degli animali. Accanto ai testi che mirano a regolamentare la caccia o a proteggere le specie a rischio, la deputata del Movimento 5 Stelle Susanna Cherchi ha proposto di introdurre un nuovo articolo nel codice penale per punire la zooerastia e la zoopornografia, cioè gli atti sessuali compiuti da esseri umani su animali e la diffusione di materiale pornografico che coinvolge animali. «Contrariamente a quanto si possa pensare, tale pratica è abbastanza diffusa ed è sufficiente fare una semplice ricerca nella rete internet per rendersi conto di quanto questo fenomeno sia attuale ed esteso», si legge nella relazione introduttiva della proposta.

Sempre sul tema del sesso, ma questa volta tra persone, si colloca la proposta del senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, che mira a superare la cosiddetta “legge Merlin” e a riaprire in Italia luoghi in cui esercitare la prostituzione. Presentata a giugno, la proposta ha attirato una notevole attenzione mediatica, ma il suo esame non è ancora iniziato. 

Una sorte simile è toccata anche alla proposta del deputato di Noi Moderati Francesco Saverio Romano, che vorrebbe introdurre un test antidroga obbligatorio per deputati, senatori e membri del governo. Nonostante il testo sia stato assegnato alla Commissione Affari costituzionali della Camera già a marzo, l’iter parlamentare non è mai partito.

Molte delle proposte più curiose del 2025, in effetti, non hanno ancora iniziato il loro percorso in Parlamento o risultano ferme in commissione. È il caso del disegno di legge del senatore leghista Marco Dreosto, che punta a promuovere «iniziative di economia circolare in relazione ai banchi a rotelle inutilizzati acquistati durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19». L’iniziativa prevede il ritiro dei banchi rimasti nei depositi delle scuole e il recupero o riciclo dei materiali tramite soggetti autorizzati, con eventuali corrispettivi economici da destinare a progetti di educazione ambientale negli istituti scolastici.

C’è poi la proposta del deputato della Lega Gianpiero Zinzi, che vorrebbe contingentare le «autorizzazioni per l’esercizio dell’attività di acconciatore, barbiere e parrucchiere», limitando il numero massimo di saloni per comune, sul modello di quanto avviene per tabaccherie e farmacie.

Considerato che mancano meno di due anni alla fine della legislatura, è difficile che molte di queste proposte arrivino a essere discusse e, eventualmente, approvate. Eppure, tra i parlamentari c’è chi ha riflettuto anche sul tema del tempo, non solo in senso metaforico. A giugno la senatrice del Movimento 5 Stelle Vincenza Aloisio ha presentato una proposta per riconoscere e regolamentare giuridicamente le “banche del tempo”, associazioni in cui i partecipanti si scambiano ore di attività al posto del denaro. In questo caso, però, il tempo parlamentare sembra essersi fermato: il disegno di legge non è stato assegnato a nessuna commissione del Senato e il suo esame non è mai iniziato.
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