La Sicilia chiede di riorganizzare i tribunali, l’Emilia-Romagna vuole incentivi fiscali per le zone montane svantaggiate sull’Appennino, mentre il Piemonte chiede di supportare il consumo di energie rinnovabili. Queste sono solo alcune delle richieste contenute nelle proposte di legge presentate dalle regioni al Parlamento in questa legislatura. Il problema però è che, su oltre cento proposte presentate finora, nessun testo depositato su iniziativa delle regioni è diventato legge. Alcune proposte sono state incluse nell’esame di altri testi depositati dai parlamentari, mentre la maggior parte delle altre non è ancora stata esaminata né dalla Camera né dal Senato, nemmeno dalle commissioni parlamentari. Eppure, negli ultimi vent’anni i testi presentati dalle regioni al Parlamento sono aumentati.
Secondo i calcoli di Pagella Politica, in questa legislatura – ossia dal 13 ottobre 2022 – le regioni hanno presentato al Parlamento 111 proposte di legge di loro iniziativa, in media una ogni dieci giorni. Nella scorsa legislatura – tra il 2018 e il 2022 – le proposte depositate dalle regioni al Parlamento erano state 98. Nella diciassettesima legislatura – tra il 2013 e il 2018 – erano state 78, mentre in quella precedente 69. Nella quindicesima legislatura, durata solo due anni – dal 2006 al 2008 – erano state appena 18.
In questa legislatura, nessuna delle proposte presentate dalle regioni è al momento diventata legge. Tra i vari testi, solo uno è stato approvato da almeno una delle due camere: la riforma dello statuto della Regione Friuli-Venezia Giulia (su cui torneremo più avanti). Per il resto, nove proposte delle regioni sono state assorbite nell’esame di testi presentati dai parlamentari, cinque sono state respinte dalle commissioni parlamentari, mentre un’altra è stata ritirata. Quest’ultima era una proposta della regione Puglia per l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici. L’obbligo di assicurazione per i monopattini è stato poi introdotto con la riforma del codice della strada voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, approvata definitivamente dal Parlamento a novembre 2024.
Secondo i calcoli di Pagella Politica, in questa legislatura – ossia dal 13 ottobre 2022 – le regioni hanno presentato al Parlamento 111 proposte di legge di loro iniziativa, in media una ogni dieci giorni. Nella scorsa legislatura – tra il 2018 e il 2022 – le proposte depositate dalle regioni al Parlamento erano state 98. Nella diciassettesima legislatura – tra il 2013 e il 2018 – erano state 78, mentre in quella precedente 69. Nella quindicesima legislatura, durata solo due anni – dal 2006 al 2008 – erano state appena 18.
In questa legislatura, nessuna delle proposte presentate dalle regioni è al momento diventata legge. Tra i vari testi, solo uno è stato approvato da almeno una delle due camere: la riforma dello statuto della Regione Friuli-Venezia Giulia (su cui torneremo più avanti). Per il resto, nove proposte delle regioni sono state assorbite nell’esame di testi presentati dai parlamentari, cinque sono state respinte dalle commissioni parlamentari, mentre un’altra è stata ritirata. Quest’ultima era una proposta della regione Puglia per l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici. L’obbligo di assicurazione per i monopattini è stato poi introdotto con la riforma del codice della strada voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, approvata definitivamente dal Parlamento a novembre 2024.