Da tempo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini fa leva su un motivo specifico per giustificare la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, su cui però non la dice tutta. «Il ponte ce lo chiede l’Europa, perché non è il ponte Messina-Villa San Giovanni: è il corridoio TEN-T Palermo-Reggio-Roma-Milano-Berlino-Helsinki», ha dichiarato per esempio Salvini il 27 febbraio, durante un evento a Pescara. A dicembre lo stesso leader della Lega aveva detto che «l’Europa ci chiede da decenni» di costruire il ponte sullo Stretto. «Anzi, avremmo dovuto ultimarlo entro il 2030», aveva aggiunto Salvini, parlando dell’esistenza di un «corridoio europeo» che prevede la realizzazione dell’opera.
Anche in interviste di un anno fa si trovano dichiarazioni simili del ministro, il cui ragionamento è semplice e sembra filare a prima vista: perché quando l’Unione europea chiede all’Italia, per esempio, di mettere a gara le concessioni balneari, bisogna ascoltarla, mentre lo stesso non vale quando chiede di costruire il ponte sullo Stretto? Per capire se e quanto è valido il ragionamento del leader della Lega bisogna però scoprire se è vero che il ponte sullo Stretto “ce lo chiede” davvero l’Ue. Abbiamo fatto un po’ di chiarezza e qualcosa non torna nella ricostruzione fatta in questi mesi da Salvini.
Anche in interviste di un anno fa si trovano dichiarazioni simili del ministro, il cui ragionamento è semplice e sembra filare a prima vista: perché quando l’Unione europea chiede all’Italia, per esempio, di mettere a gara le concessioni balneari, bisogna ascoltarla, mentre lo stesso non vale quando chiede di costruire il ponte sullo Stretto? Per capire se e quanto è valido il ragionamento del leader della Lega bisogna però scoprire se è vero che il ponte sullo Stretto “ce lo chiede” davvero l’Ue. Abbiamo fatto un po’ di chiarezza e qualcosa non torna nella ricostruzione fatta in questi mesi da Salvini.