Nelle ultime settimane il governo guidato da Giorgia Meloni è stato impegnato in una serie di incontri internazionali con i vertici di alcuni Stati africani, come l’Algeria e la Libia. Questi incontri hanno portato alla firma di una serie di accordi economici tra l’Italia e i Paesi coinvolti, soprattutto sul fronte energetico, per diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre la dipendenza dell’Italia dalla Russia. Incontri simili c’erano già stati anche con il precedente governo guidato da Mario Draghi.
Secondo il governo Meloni, gli accordi con Algeria e Libia rientrano nella cosiddetta “formula Mattei per l’Africa”, una promessa contenuta nel programma elettorale di Fratelli d’Italia per le elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il nome di questa iniziativa riprende quello di Enrico Mattei, ex presidente dell’Ente nazionale idrocarburi (Eni), morto in un’incidente aereo nel 1962 e considerato uno dei più importanti dirigenti d’azienda italiani nel settore energetico.
Al netto dei proclami del governo, al momento il “piano Mattei” per l’Africa è ancora piuttosto vago e non mancano le incognite, legate soprattutto alla stabilità degli Stati africani coinvolti.
Secondo il governo Meloni, gli accordi con Algeria e Libia rientrano nella cosiddetta “formula Mattei per l’Africa”, una promessa contenuta nel programma elettorale di Fratelli d’Italia per le elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il nome di questa iniziativa riprende quello di Enrico Mattei, ex presidente dell’Ente nazionale idrocarburi (Eni), morto in un’incidente aereo nel 1962 e considerato uno dei più importanti dirigenti d’azienda italiani nel settore energetico.
Al netto dei proclami del governo, al momento il “piano Mattei” per l’Africa è ancora piuttosto vago e non mancano le incognite, legate soprattutto alla stabilità degli Stati africani coinvolti.