Il Parlamento va in ferie per i referendum

Alla Camera e al Senato poche sedute d’aula, niente question time con il governo e solo alcune commissioni al lavoro 
ANSA/FABIO FRUSTACI
ANSA/FABIO FRUSTACI
È mercoledì 4 giugno, sono le nove del mattino e il Transatlantico – il lungo corridoio che separa l’aula della Camera dal cortile interno – è deserto. Alla buvette, l’elegante bar frequentato da deputati e giornalisti, ci sono poche persone. Ci sono i “banconisti”, i baristi che ogni giorno servono caffè e tramezzini a chi frequenta la buvette. Devono tenere aperto il locale finché i funzionari della Camera sono in ufficio e finché c’è qualche commissione parlamentare al lavoro.

Nel frattempo, gli inservienti fanno le pulizie in aula e un deputato di Fratelli d’Italia, seduto sui divanetti della sala lettura, parla al telefono con un amico. «Avrei voluto farti fare un giro qui alla Camera, ma ci mandano a casa in anticipo per i referendum», sussurra il deputato.

Questa settimana i lavori della Camera, così come quelli del Senato, sono stati ridotti per permettere a deputati e senatori di tornare nei loro territori per gli ultimi giorni di campagna elettorale prima dei referendum dell’8 e 9 giugno, che si tengono in concomitanza con il ballottaggio delle elezioni comunali in diverse città italiane. Tra queste ci sono Taranto e Matera, dove non è bastato il primo turno per eleggere il nuovo sindaco, dato che nessun candidato ha raggiunto il 50 per cento dei voti.

Dunque, come spesso accade prima delle elezioni, Camera e Senato hanno diminuito la loro attività: poche seduta d’aula, niente question time con i membri del governo e poche commissioni operative. 

Questa settimana l’aula della Camera si è riunita solo il 3 giugno, tanto che diversi deputati si sono presentati con le valigie per poter tornare a casa il giorno stesso. Altri proprio non si sono visti, come il segretario di Più Europa Riccardo Magi, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, che non hanno preso parte a nessuna votazione della giornata e nemmeno al voto finale sul decreto “PNRR”. Lo stesso giorno, l’aula del Senato si è riunita nel tardo pomeriggio per l’esame del decreto “Sicurezza”.
Questa settimana Camera e Senato hanno anche annullato il question time settimanale, l’appuntamento in cui esponenti del governo rispondono in aula alle domande dei parlamentari. Alla Camera il question time si tiene di solito il mercoledì pomeriggio, intorno alle 15, mentre al Senato il giovedì alla stessa ora, ma questa settimana entrambi gli appuntamenti sono saltati per via dei referendum e dei ballottaggi. 

Per quanto riguarda gli altri organi del Parlamento, alla Camera tutte le commissioni hanno concluso i lavori il 3 giugno o li concluderanno oggi, 4 giugno, mentre al Senato lavoreranno fino al 5 giugno la Commissione Giustizia, quella sulle Politiche dell’Unione europea, la Commissione Bilancio e quella sull’Industria. Prima della pausa per referendum e ballottaggi, ci saranno anche una seduta della Commissione d’inchiesta sulla morte di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori e una della Commissione sulla previdenza sociale, entrambe composte per metà da deputati e per metà da senatori. 

Alla Camera la pausa dei lavori consentirà ai deputati coinvolti, tra cui il presidente Lorenzo Fontana, di partecipare alla Conferenza interparlamentare sulla lotta alla criminalità organizzata, in programma il 5 e il 6 giugno nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera, che vedrà coinvolti i Paesi membri dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

È una prassi che Camera e Senato rallentino o interrompano del tutto i lavori parlamentari prima dei referendum o, in generale, di una tornata elettorale.

Nel 2016, prima del referendum abrogativo sulle trivelle, l’aula della Camera è rimasta ferma dal 14 al 18 aprile, quella del Senato fino al giorno dopo, mentre hanno lavorato alcune commissioni. Nel 2022, in occasione dei referendum abrogativi sulla giustizia, l’aula della Camera è rimasta ferma dal 2 al 13 giugno, mentre quella del Senato dal 30 maggio al 14 giugno, sebbene in entrambi i casi siano proseguiti i lavori di alcune commissioni. Per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, Camera e Senato avevano sospeso quasi del tutto i lavori dell’aula e delle commissioni per 12 giorni, dal 30 maggio all’11 giugno.

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