Sono quasi 70 mila gli elettori fuorisede che hanno fatto domanda per votare l’8 e 9 giugno ai referendum su cittadinanza e lavoro in un comune diverso da quello di residenza. Lo ha fatto sapere a Pagella Politica il Ministero dell’Interno. Stiamo parlando di circa il 2 per cento dei poco meno di 5 milioni di tutti fuorisede presenti in Italia, secondo la stima più aggiornata. Non è possibile, però, sapere quanti di questi milioni di fuorisede rispettavano i requisiti per votare ai referendum lontano da casa.
In vista dei referendum, il governo Meloni ha introdotto la possibilità per gli elettori che si trovano temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa da quella di residenza di votare nel comune dove abitano. I cittadini che vivono da fuorisede da almeno tre mesi hanno avuto tempo fino al 4 maggio per presentare la richiesta per votare ai referendum senza tornare nel comune di residenza. Nella richiesta bisognava dimostrare di essere fuorisede per motivi di studio, di lavoro o per cure mediche.
In vista dei referendum, il governo Meloni ha introdotto la possibilità per gli elettori che si trovano temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa da quella di residenza di votare nel comune dove abitano. I cittadini che vivono da fuorisede da almeno tre mesi hanno avuto tempo fino al 4 maggio per presentare la richiesta per votare ai referendum senza tornare nel comune di residenza. Nella richiesta bisognava dimostrare di essere fuorisede per motivi di studio, di lavoro o per cure mediche.