Le cose da sapere sulla politica italiana per mercoledì 15 marzo

Il question time di Meloni alla Camera e le altre notizie principali di mercoledì 15 marzo 2023
Fonte: Presidenza del Consiglio dei ministri
Fonte: Presidenza del Consiglio dei ministri
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a un question time alla Camera in cui ha risposto a una serie di domande dell’opposizione. «La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sulle responsabilità degli scafisti possa dire lo stesso», ha detto Meloni rispondendo a una domanda di Riccardo Magi (Più Europa) sulla questione immigrazione. «In Italia è vero che c’è una retribuzione lavorativa inferiore al resto d’Europa, ma il “lavoro povero” è colpa dei precedenti governi», ha dichiarato Meloni in risposta alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein. «Il salario minimo non è la soluzione», ha aggiunto la presidente del Consiglio (la Repubblica).
Secondo fonti stampa, nel Consiglio dei ministri di domani è atteso un decreto-legge sul Ponte sullo Stretto di Messina. Tra le varie cose, il provvedimento attribuirebbe al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti poteri di controllo e vigilanza sull’opera e prevederebbe la nomina di un commissario straordinario per la realizzazione dell’infrastruttura (Huffington post).
È iniziato in Commissione Affari costituzionali del Senato l’esame per la conversione in legge del decreto-legge che introduce nuove regole sull’immigrazione. Tra i punti più discussi del testo, approvato la scorsa settimana nel Consiglio dei ministri in Calabria, ci sono le restrizioni ai permessi di soggiorno per la protezione speciale (Agenzia Nova).
Il governo sta valutando di rimandare al 30 giugno la scadenza del Superbonus sulle case unifamiliari. Lo ha confermato il deputato Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia), relatore alla Camera del decreto-legge con cui il governo Meloni ha bloccato la cessione dei crediti d’imposta del Superbonus e di altri bonus edilizi (Il Sole 24 Ore).
Ieri la Commissione Politiche dell’Ue del Senato ha approvato una risoluzione contro la proposta di regolamento europeo sul riconoscimento del rapporto di filiazione all’interno dell’Ue. La risoluzione, presentata dai partiti di centrodestra, sostiene che la proposta di regolamento avanzata dalla Commissione Ue non rispetta i principi di sussidiarietà e di proporzionalità (Pagella Politica).

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