Nell’ultimo periodo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ama ripetere che il 2023 «è stato un anno record nella lotta all’evasione fiscale». «L’attività di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate ha portato nelle casse dello Stato ben 24,7 miliardi, cioè 4 miliardi e mezzo in più rispetto all’anno precedente, una cifra mai raggiunta nella storia di questa nazione», ha dichiarato per esempio Meloni il 13 marzo, durante un evento alla Camera dedicato alla riforma fiscale. La leader di Fratelli d’Italia aveva citato lo stesso numero il giorno prima, presentando la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione con le province autonome di Trento e Bolzano, e nelle settimane precedenti nei comizi finali per le elezioni regionali in Abruzzo e in Sardegna.
Secondo Meloni, i dati dell’Agenzia delle Entrate certificano i risultati ottenuti dal suo governo, che ha iniziato a riformare il fisco e il rapporto tra Stato e contribuenti. Tra le misure citate dalla presidente del Consiglio, c’è quella contro le cosiddette “attività apri e chiudi”, introdotta a fine 2022 con la legge di Bilancio per il 2023. «Il messaggio che vogliamo dare è molto semplice: non abbiamo amici ai quali fare favori, se non gli italiani onesti che pagano le tasse e contribuiscono al mantenimento del bilancio pubblico», ha ribadito la presidente del Consiglio.
Ma che cosa c’è di vero, e che cosa no, nel “record” rivendicato da Meloni? In breve, buona parte delle risorse recuperate in più l’anno scorso con il contrasto all’evasione fiscale non è frutto delle misure messe in campo dal nuovo governo.
Secondo Meloni, i dati dell’Agenzia delle Entrate certificano i risultati ottenuti dal suo governo, che ha iniziato a riformare il fisco e il rapporto tra Stato e contribuenti. Tra le misure citate dalla presidente del Consiglio, c’è quella contro le cosiddette “attività apri e chiudi”, introdotta a fine 2022 con la legge di Bilancio per il 2023. «Il messaggio che vogliamo dare è molto semplice: non abbiamo amici ai quali fare favori, se non gli italiani onesti che pagano le tasse e contribuiscono al mantenimento del bilancio pubblico», ha ribadito la presidente del Consiglio.
Ma che cosa c’è di vero, e che cosa no, nel “record” rivendicato da Meloni? In breve, buona parte delle risorse recuperate in più l’anno scorso con il contrasto all’evasione fiscale non è frutto delle misure messe in campo dal nuovo governo.