Il 24 novembre il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto-legge per rafforzare temporaneamente lo strumento del green pass e le misure restrittive nei confronti dei cittadini non vaccinati contro la Covid-19.
Il testo ufficiale del provvedimento non è ancora disponibile, ma è stato descritto dal governo e divulgato da fonti stampa. Vediamo quali sono le cinque novità più significative del decreto, che entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale e che dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni.
L’obbligo vaccinale è esteso ad altre categorie
Il primo punto su cui interviene il decreto è l’obbligo vaccinale contro la Covid-19, già in vigore per alcune categorie, come il personale sanitario. Da un lato, a partire dal 15 dicembre l’obbligo comprenderà anche la somministrazione della terza dose. Questa si è resa necessaria per contrastare il calo dell’efficacia dei vaccini nel tempo e può essere ricevuta dopo 5 mesi dalla seconda dose.
Dall’altro lato, l’obbligo verrà esteso ad alcune altre categorie, prima escluse. Dal 15 ottobre dovranno infatti vaccinarsi non solo medici e operatori sanitari, ma anche il personale amministrativo della sanità, il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e il personale del comparto della difesa e della sicurezza, ossia i militari e le forze dell’ordine.
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Cambia la durata del green pass
In secondo luogo il decreto del governo cambierà la durata del green pass, che, ricordiamo, si ottiene con la vaccinazione contro la Covid-19, con la guarigione dalla malattia (entro 6 mesi) o con un risultato negativo a un test molecolare (entro 72 ore) e antigenico (entro 48 ore).
Il certificato non varrà più 12 mesi, ma nove mesi, a partire dalla somministrazione della seconda dose di vaccino o della terza dose, nei cittadini che hanno ricevuto l’ulteriore richiamo.
Anche in questo caso la decisione è stata dettata dalle nuove prove scientifiche, secondo cui con il tempo la protezione data dal vaccino, soprattutto nelle fasce di età più a rischio, cala.
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Il green pass è esteso ad altre attività
In base al nuovo decreto, il green pass servirà per usufruire di alcuni servizi, oggi esclusi dall’obbligo. Innanzitutto il certificato sarà necessario per recarsi negli alberghi e nelle strutture ricettive. Anche sui mezzi di trasporto pubblico regionale e su quello locale (per mezzi come bus, treni e tram) sarà richiesto il certificato di vaccinazione, guarigione o negatività al test.
Discorso analogo vale per la possibilità di usufruire di docce e spogliatoi quando si fa attività sportiva all’aperto (per le attività al chiuso l’obbligo del green pass è già in vigore).
Il green pass viene rafforzato per il periodo natalizio
Dal 6 dicembre al 15 gennaio l’attuale strumento del green pass subirà poi alcune importanti modifiche, con maggiori restrizioni per chi ancora non si è deciso a vaccinarsi. Le nuove regole varranno anche nelle regioni in zona bianca, la fascia di colore con maggiori libertà.
Il decreto approvato dal governo stabilisce infatti che per sei settimane si potrà accedere a una serie di servizi solo se si è stati vaccinati contro la Covid-19 o se si è guariti dalla malattia. In concreto, un test negativo non basterà più per andare al ristorante al chiuso o in discoteca, assistere a spettacoli o eventi sportivi, partecipare a feste o cerimonie pubbliche. Il risultato di un test negativo permetterà invece di recarsi al lavoro, come avviene già oggi.
L’attuale sistema a colori delle regioni rimarrà in vigore, ma chi è in possesso del cosiddetto “green pass rafforzato” non dovrà rispettare le restrizioni nelle attività sopra citate, che scattano qualora la propria regione passi in zona gialla o arancione. Si applicano invece a tutta la popolazione le restrizioni legate ad un eventuale ingresso in zona rossa.
Ricordiamo che in zona gialla, come successo alla Sicilia a settembre scorso, ritorna l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto (per tutti, vaccinati e non), non presente al momento nelle regioni in zona bianca. Negli ultimi giorni alcune città – come Milano e Bologna – hanno comunque un introdotto dell’obbligo di mascherina all’aperto nelle zone centrali.
Ricapitolando: per chi si è vaccinato o è guarito dalla Covid-19 da sei mesi, le regole rimangono quelle attuali; per chi non si è vaccinato, dal 6 dicembre al 15 gennaio viene limitata la libertà di partecipare a una serie di attività, ma viene salvaguardata la possibilità di andare a lavoro o prendere i mezzi di trasporto pubblico.
Più controlli e più informazione
Infine il decreto rafforza le disposizioni sui controlli delle forze dell’ordine per il rispetto delle regole sul green pass e le campagne pubblicitarie per incentivare le vaccinazioni.
Da un lato, il provvedimento stabilisce che i prefetti, sentito il parere del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (un organo consultivo dove siedono il sindaco del capoluogo di provincia, il questore, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, e altri soggetti esterni), devono adottare un piano per effettuare costanti controlli a campione sulla popolazione. Ogni settimana andrà poi trasmesso al Ministero dell’Interno una relazione con i dati sui controlli eseguiti.
Dall’altro lato, il decreto incarica il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri a elaborare un piano per «garantire i più ampi spazi sui mezzi di comunicazione di massa per campagne di informazione, formazione e sensibilizzazione sulla vaccinazione».
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Giustizia
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