Il 18 maggio, in un’intervista con il Corriere della Sera, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha commentato la pubblicazione, avvenuta due giorni prima, di un dossier del Servizio del bilancio del Senato sul disegno di legge sull’autonomia differenziata, ora all’esame del Parlamento. Tra le altre cose, nel testo – ancora disponibile con la dicitura «bozza provvisoria non verificata» – si legge che la riforma del governo per dare maggiori poteri ad alcune regioni potrebbe mettere in difficoltà le «regioni più povere». La Russa ha dichiarato che il testo, realizzato da un ufficio del Senato che analizza i testi presentati in Parlamento, è stato pubblicato per «puro errore»
Nell’intervista al Corriere della Sera il presidente del Senato ha smentito che «ci siano contrasti interni al governo sulle riforme», tra cui quella sull’autonomia differenziata. E su quest’ultima La Russa ha anche sottolineato che «scatterebbe» un referendum se «la riforma, pur essendo stata approvata nella seconda votazione a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, non avesse ottenuto il voto favorevole di almeno i due terzi». «Sono certo che tutti auspicano una maggioranza amplissima che eviterebbe ogni possibilità referendaria», ha aggiunto il presidente del Senato, che però ha fatto confusione sulla questione. La procedura indicata da La Russa, infatti, non vale per la legge che introdurrebbe l’autonomia differenziata.
Nell’intervista al Corriere della Sera il presidente del Senato ha smentito che «ci siano contrasti interni al governo sulle riforme», tra cui quella sull’autonomia differenziata. E su quest’ultima La Russa ha anche sottolineato che «scatterebbe» un referendum se «la riforma, pur essendo stata approvata nella seconda votazione a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, non avesse ottenuto il voto favorevole di almeno i due terzi». «Sono certo che tutti auspicano una maggioranza amplissima che eviterebbe ogni possibilità referendaria», ha aggiunto il presidente del Senato, che però ha fatto confusione sulla questione. La procedura indicata da La Russa, infatti, non vale per la legge che introdurrebbe l’autonomia differenziata.