Quando pubblichiamo un articolo con i dati sul mondo del lavoro, uno dei commenti più frequenti riguarda l’attendibilità delle statistiche raccolte da Istat. Secondo molti lettori infatti i numeri sugli occupati in Italia, che nel 2023 hanno raggiunto il massimo storico, sarebbero falsati dal metodo con cui sono conteggiati dall’istituto nazionale di statistica. In parole semplici, secondo questi commenti Istat considera “occupato” chi non ha un vero e proprio lavoro, dando un’immagine distorta ed esagerata dell’evoluzione del mercato del lavoro.
A prima vista questa critica sembra avere una sua logica, ma in realtà è scorretta per una serie di motivi.
A prima vista questa critica sembra avere una sua logica, ma in realtà è scorretta per una serie di motivi.