Negli ultimi mesi esponenti del governo guidato da Giorgia Meloni hanno citato alcuni rapporti di Frontex, l’agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, per criticare il ruolo delle organizzazioni non governative (Ong) che salvano i migranti nel mar Mediterraneo. Per esempio, in un’intervista con il Corriere della Sera del 12 novembre il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia) ha dichiarato che, secondo «un rapporto dell’agenzia europea Frontex […] le Ong si danno appuntamento con gli scafisti in mezzo al Mediterraneo», riproponendo la teoria del cosiddetto pull factor, o “fattore di attrazione”. In base a questa tesi, a oggi non supportata dai numeri, le navi Ong incentiverebbero le partenze dei migranti dal Nord Africa. Una dichiarazione simile è stata rilasciata anche dalla stessa Meloni, in un’intervista del 29 novembre.
Al di là del dibattito più recente, da tempo Frontex è al centro di una serie di scandali ed è accusata di aver ripetutamente partecipato a operazioni di respingimento dei migranti, in violazione delle norme europee e delle convenzioni sui diritti umani. Abbiamo ricostruito i punti critici emersi negli ultimi anni nell’operato dell’agenzia.
Al di là del dibattito più recente, da tempo Frontex è al centro di una serie di scandali ed è accusata di aver ripetutamente partecipato a operazioni di respingimento dei migranti, in violazione delle norme europee e delle convenzioni sui diritti umani. Abbiamo ricostruito i punti critici emersi negli ultimi anni nell’operato dell’agenzia.