Il Pd e il Movimento 5 stelle saranno alleati alle elezioni in Lombardia

Giuseppe Conte ha annunciato che il suo partito sosterrà Pierfrancesco Majorino. La decisione sarà confermata con un voto degli iscritti al M5s
ANSA/ETTORE FERRARI
ANSA/ETTORE FERRARI
Il Partito democratico e il Movimento 5 stelle sosterranno entrambi Pierfrancesco Majorino alle elezioni regionali per la presidenza della Lombardia, previste per domenica 12 e lunedì 13 febbraio 2023. L’annuncio è stato anticipato il 14 dicembre da Majorino, europarlamentare del Partito democratico, candidato della coalizione di centrosinistra di cui fanno parte, per ora, anche Europa Verde, Sinistra italiana, Più Europa (che potrebbe cambiare idea) e varie liste civiche. L’intesa è stata poi confermata il giorno dopo dal presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. Ora gli iscritti del Movimento 5 stelle dovranno dare il via libera con una votazione online all’ufficialità dell’alleanza, che salvo sorprese è ormai stata decisa. 

Majorino si confronterà con la candidata dell’alleanza tra Azione e Italia viva, Letizia Moratti, e con il presidente uscente Attilio Fontana, sostenuto dal centrodestra. 

L’alleanza tra Pd e M5s

Majorino ha 49 anni ed è uno dei volti noti del centrosinistra lombardo. In passato, tra il 2011 e il 2019, è stato assessore alle Politiche sociali, alla salute e ai diritti del comune di Milano, nelle giunte guidate da Giuliano Pisapia e da Beppe Sala. Ha lasciato l’incarico nel 2019, dopo essere stato eletto europarlamentare nelle liste del Partito democratico, incarico che ricopre tuttora. Il 17 novembre è stata annunciata la sua candidatura alla presidenza della regione.

Di un’alleanza tra la coalizione di centrosinistra e il M5s si parlava già da qualche giorno, ma la conferma è arrivata con il post Facebook di Majorino del 14 dicembre, nel quale il candidato si è detto pronto a «presentare un programma» che riunisca le richieste delle forze di centrosinistra e «i punti condivisi al tavolo di confronto» con il M5s. «La sfida in Lombardia è assolutamente aperta e possiamo vincere», si legge nel messaggio. 

Il 15 dicembre, Conte ha pubblicato un video su YouTube in cui ha invitato i cittadini a votare per le elezioni lombarde e ha elencato alcuni «punti qualificanti» del programma del suo partito: tra gli altri, rafforzare la sanità pubblica, bloccare la costruzione di nuovi impianti di incenerimento e attivare misure regionali contro la povertà. «Tutto questo è frutto di una condivisione che c’è stata a un tavolo» con «le altre forze del centrosinistra», ha detto Conte, senza mai nominare direttamente il Partito democratico. Conte ha poi annunciato che nei prossimi giorni gli iscritti al partito dovranno decidere, tramite una votazione online, se confermare o meno l’alleanza con la coalizione. 

Rimane in dubbio la posizione di Più Europa, parte della coalizione di centrosinistra ma contraria all’alleanza con il M5s. Il 29 novembre, parlando con la stampa, il segretario Benedetto Della Vedova aveva dichiarato che «la coalizione con cui siamo pronti a sostenere Majorino non comprende il Movimento 5 stelle, per ragioni generali ma anche perché riteniamo che sarebbe un errore». Nel suo messaggio su Facebook, Majorino ha affermato invece di voler rilanciare «la sfida a tutte le forze che hanno fatto parte dell’opposizione a Fontana».

Gli altri candidati

I principali avversari della coalizione Pd-M5s hanno già da tempo annunciato i rispettivi candidati. A inizio novembre il centrodestra, composto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha annunciato che sosterrà il presidente uscente Attilio Fontana (Lega). Negli ultimi anni, Fontana è stato criticato dagli esponenti dell’opposizione a causa della gestione della pandemia di Covid-19 e del suo coinvolgimento in alcune indagini aperte dalla procura di Milano, e ora archiviate, in relazione a un conto corrente da vari milioni di euro aperto in Svizzera. 

La decisione del centrodestra di ricandidare Fontana aveva causato una spaccatura con l’ex vicepresidente e assessora al Welfare della Regione, Letizia Moratti, storicamente vicina a Forza Italia (seppur indipendente) e da tempo interessata a candidarsi a presidente della Regione. A fine settembre, Moratti aveva spiegato in un’intervista di essere stata chiamata a svolgere il ruolo di assessora con la promessa di diventare poi candidata alla Regione. Fontana, però, aveva presto smentito questa ricostruzione, dichiarando di non aver mai fatto questo tipo di promesse a Moratti. A inizio novembre, le tensioni tra i due avevano portato alle dimissioni di Moratti, giustificate formalmente citando la sua contrarietà all’allentamento di alcune misure anti-Covid. 

Pochi giorni dopo, il 6 novembre, Moratti ha annunciato che si sarebbe candidata al ruolo di presidente della Regione Lombardia con la coalizione formata Azione e Italia viva, confermando un’ipotesi che circolava da settimane.  

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