Il 26 ottobre, in un’intervista con La Stampa, il nuovo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha parlato della strategia che il governo adotterà per contrastare gli sbarchi dei migranti irregolari. Tra le altre cose, Piantedosi ha detto che questi sbarchi «non dipendono solo» dalle navi delle organizzazioni non governative (Ong) presenti nel Mar Mediterraneo, aggiungendo però che queste imbarcazioni «sono un fattore di attrazione per i migranti».
Questa è la teoria del cosiddetto “pull factor”, in italiano “fattore di attrazione”, secondo cui i migranti sarebbero spinti a partire dalle coste del Nord Africa sapendo che ci sono navi pronte a salvarli e a portarli in Italia. Da anni questa teoria è sostenuta dai partiti di destra, in particolare dalla Lega di Matteo Salvini, ma in passato è stata rilanciata anche da altri politici. Ad agosto 2017, in un’intervista con il Corriere della Sera, Luigi Di Maio, non ancora capo politico del Movimento 5 stelle, aveva definito le navi Ong «taxi del mare».
Numeri alla mano, la tesi di Piantedosi, che fino alla nomina di ministro è stato prefetto di Roma, sembra essere poco solida.
Questa è la teoria del cosiddetto “pull factor”, in italiano “fattore di attrazione”, secondo cui i migranti sarebbero spinti a partire dalle coste del Nord Africa sapendo che ci sono navi pronte a salvarli e a portarli in Italia. Da anni questa teoria è sostenuta dai partiti di destra, in particolare dalla Lega di Matteo Salvini, ma in passato è stata rilanciata anche da altri politici. Ad agosto 2017, in un’intervista con il Corriere della Sera, Luigi Di Maio, non ancora capo politico del Movimento 5 stelle, aveva definito le navi Ong «taxi del mare».
Numeri alla mano, la tesi di Piantedosi, che fino alla nomina di ministro è stato prefetto di Roma, sembra essere poco solida.