Il governo vuole tagliare 10 miliardi dalle pensioni?

È tornato a circolare un video del ministro Giorgetti che mesi fa spiegava il nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni. Abbiamo fatto un po’ di chiarezza
Pagella Politica
Lunedì 11 aprile è circolata molto su Twitter la notizia secondo cui il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti avrebbe annunciato un taglio delle pensioni da 10 miliardi di euro. «Il ministro dell’Economia della Lega annuncia una diminuzione della spesa pensionistica di 10 miliardi. Alla voce presa in giro degli italiani», ha scritto sul social network il leader di Azione Carlo Calenda.

A sostegno di questa tesi in molti hanno condiviso un video in cui si vede lo stesso Giorgetti, durante un’audizione in una commissione parlamentare, parlare di un «intervento doloroso» da «circa 10 miliardi» sulle pensioni nei prossimi tre anni. Le parole del ministro sono state rilanciate su Twitter anche da Ultimora.net-POLITICS, un profilo che raccoglie notizie sulla politica spesso senza citare le fonti, ma poi il tweet è stato rimosso con le scuse ai lettori. 

Ma come stanno davvero le cose? Perché si parla di un taglio alle pensioni da 10 miliardi di euro? Abbiamo fatto un po’ di chiarezza: il video che circola non è di questi giorni e parlare di “taglio” rischia di essere fuorviante.

Il video di Giorgetti

Innanzitutto chiariamo che il video di Giorgetti che sta circolando in queste ore è stato registrato il 2 dicembre 2022, nella Sala del Mappamondo della Camera dei deputati, durante un’audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. In quell’occasione il ministro stava presentando il disegno di legge di Bilancio per il 2023, una delle leggi più importanti dell’anno, perché spiega nel dettaglio come saranno spese le risorse pubbliche nei prossimi anni e per quali voci.

Durante il suo intervento Giorgetti ha parlato (min. 1:40:36) della spesa dello Stato per le pensioni, destinata a crescere sempre di più nei prossimi anni. «Noi facciamo un intervento doloroso sulle pensioni non esattamente “minime”, ma che corregge di circa 10 miliardi sui tre anni questo andamento», ha dichiarato Giorgetti. «Avrei preferito non farlo, però in assenza di questo effettivamente la quadratura del cerchio non poteva venire», ha aggiunto il ministro.

Ma qual è stato l’intervento con cui il governo ha deciso di contenere di circa 10 miliardi di euro la spesa previdenziale nei tre anni successivi?

La rivalutazione delle pensioni

I commi 309 e 310 dell’articolo 1 della legge di Bilancio per il 2023, approvata dal Parlamento alla fine di dicembre 2022, hanno modificato il meccanismo con cui il valore delle pensioni cambia di anno in anno per compensare gli effetti della crescita dell’inflazione. Con un decreto del 19 novembre 2022 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inizialmente stabilito che nel 2023 il valore delle pensioni sarebbe dovuto aumentare del 7,3 per cento. Ma la legge di Bilancio ha poi deciso che non tutte le pensioni sarebbero cresciute di questa percentuale.

In primo luogo il governo ha stabilito che le pensioni minime, ossia quelle con un valore fino a circa 525 euro lordi, aumenteranno quest’anno dell’8,8 per cento, quindi con una rivalutazione superiore alla percentuale indicata dal Ministero dell’Economia. Le pensioni minime dei cittadini con più di 75 anni avranno un aumento del 13,7 per cento, per arrivare fino a circa 600 euro mensili.

Le pensioni con un valore compreso fino a quattro volte la minima, quindi entro i 2.100 euro mensili, cresceranno invece del 7,3 per cento, con una rivalutazione pari alla percentuale stabilita dal ministero. 

Tutte le pensioni con un valore superiore ai 2.100 euro lordi aumenteranno comunque, seppure con percentuali via via decrescenti. Le pensioni con un valore pari o inferiore a cinque volte la minima avranno una rivalutazione dell’85 per cento, quindi cresceranno del 6,2 per cento, e non del 7,3 per cento. Le pensioni con un valore pari o inferiore a sei volte la minima avranno una rivalutazione del 53 per cento (cresceranno del 3,9 per cento), quelle pari o inferiori a otto volte la minima del 47 per cento (+3,4 per cento), quelle pari o inferiori dieci volte la minima del 37 per cento (+2,7 per cento), quelle superiori a dieci volte la minima del 32 per cento (+2,3 per cento).

Come spiega un dossier del Senato, il meccanismo di rivalutazione deciso dal governo Meloni consentirà di risparmiare 2,1 miliardi di euro nel 2023, 4,1 miliardi nel 2024 e quasi 4 miliardi nel 2025. Nel complesso stiamo parlando di poco più di 10 miliardi di euro, ossia il “taglio” di cui si parla su Twitter in queste ore.

Tiriamo le somme

Ricapitolando: il governo Meloni non ha annunciato in questi giorni di voler tagliare di 10 miliardi di euro le pensioni. Con l’ultima legge di Bilancio l’esecutivo ha deciso che il valore di tutte le pensioni aumenterà dal 2023 in poi per far fronte all’inflazione, ma con percentuali diverse a seconda dell’importo. Non rivalutando tutte le pensioni allo stesso modo, lo Stato risparmierà circa 10 miliardi di euro tra il 2023 e il 2025. 

AIUTACI A CRESCERE NEL 2024

Siamo indipendenti: non riceviamo denaro da partiti né fondi pubblici dalle autorità italiane. Per questo il contributo di chi ci sostiene è importante. Sostieni il nostro lavoro: riceverai ogni giorno una newsletter con le notizie più importanti sulla politica italiana e avrai accesso a contenuti esclusivi, come le nostre guide sui temi del momento. Il primo mese di prova è gratuito.
Scopri che cosa ottieni
Newsletter

I Soldi dell’Europa

Il lunedì, ogni due settimane
Il lunedì, le cose da sapere sugli oltre 190 miliardi di euro che l’Unione europea darà all’Italia entro il 2026.

Ultimi articoli