La crescita nei sondaggi del governo Meloni non è un caso eccezionale

Anche le coalizioni guidate da Berlusconi, da Renzi e da Conte hanno registrato un aumento nei consensi a un anno dalla loro nascita, più alto di quello dell’attuale esecutivo
Ansa
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Fra meno di due settimane, il 22 ottobre, sarà passato un anno dall’insediamento del governo Meloni. E dalle elezioni politiche del 25 settembre 2022 a oggi la coalizione che sostiene il governo ha visto crescere i consensi di 2,4 punti percentuali rispetto a quanto ottenuto alle elezioni. Questa crescita è in particolar modo dovuta all’aumento di Fratelli d’Italia, che ha registrato un aumento di 2,7 punti percentuali, e alla Lega che invece è cresciuta di 0,7 punti, mentre Forza Italia ha avuto un calo di un punto.

In base alle verifiche di Pagella Politica sui sondaggi pubblicamente disponibili, la crescita nei consensi del governo Meloni nel suo primo anno dall’insediamento non è un caso isolato negli ultimi 15 anni. 

Prima di Meloni, ci sono stati otto governi dal 2008 a oggi. A eccezione dei governi tecnici di Mario Monti e Mario Draghi, in questo intervallo di tempo tre governi hanno visto aumentare i consensi dei partiti che li sostenevano a un anno dalle elezioni, mentre per altri tre sono diminuiti. I governi che hanno registrato una crescita – tra l’altro più alta di quella del governo Meloni – sono stati il quarto governo Berlusconi, il governo Renzi e il primo governo Conte, mentre quelli che hanno registrato un calo sono il governo Letta, il governo Gentiloni e il secondo governo Conte.

Che cosa è successo nella scorsa legislatura

Per i governi nati dopo le elezioni, come quello attuale, abbiamo fatto il confronto tra i risultati elettorali e i sondaggi a un anno dalle elezioni, mentre per gli altri tra i sondaggi nel mese del giuramento e quelli di un anno dopo. Per le coalizioni di governo ci siamo concentrati sui partiti maggiori, escludendo quelli minori perché spesso non vengono sondati regolarmente. 

La precedente legislatura, la diciottesima dal 1948, è iniziata il 23 marzo 2018 e si è conclusa il 12 ottobre 2022 dopo le ultime elezioni politiche. A eccezione del governo Draghi, sfiduciato a luglio 2022, nella scorsa legislatura ci sono stati due governi politici, entrambi guidati dall’attuale presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, con il sostegno di due maggioranze diverse.

Il primo governo Conte è nato il 1° giugno 2018 a seguito delle elezioni politiche del 4 marzo ed è stato sostenuto da una coalizione formata dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Alle elezioni di quell’anno il Movimento 5 Stelle ha preso il 32,7 per cento dei voti, mentre la Lega il 17,4 per cento, per un totale del 50,1 per cento. A un anno dalle elezioni politiche del 2018, la media dei sondaggi a disposizione nel mese di marzo 2019 mostrava come il Movimento 5 Stelle avesse all’epoca il 21,7 per cento dei voti e la Lega il 32,8 per cento, in pratica un’inversione di consensi rispetto a un anno prima. In totale i due partiti pesavano insieme per il 54,5 per cento, in crescita di 4,4 punti percentuali rispetto ai risultati ottenuti un anno prima. 

Il primo governo Conte è caduto ad agosto 2019, dopo che la Lega ha tolto la fiducia all’esecutivo. Il 5 settembre è nato dunque il secondo governo Conte, sostenuto inizialmente da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali e, dopo pochi giorni, anche da Italia Viva. Quest’ultimo è il partito fondato dall’ex segretario del Partito Democratico Matteo Renzi il 18 settembre 2019, dopo la sua uscita dal PD. 

La media dei sondaggi disponibili di settembre 2019 mostra che il Movimento 5 Stelle aveva all’epoca il 20,3 per cento, il Partito Democratico il 21,4 per cento, Italia Viva il 4,4 per cento e Liberi e Uguali il 2,2 per cento, per un totale del 48,3 per cento. Un anno dopo, a settembre 2020, il Movimento 5 Stelle era al 15,4 per cento, il PD al 21 per cento, LeU al 2,9 per cento e Italia Viva al 3 per cento. Dopo un anno i quattro partiti di maggioranza erano dunque al 42,3 per cento, in calo di 6 punti percentuali rispetto a quando era nato il governo.

Che cosa è successo due legislature fa

La diciassettesima legislatura è nata il 15 marzo 2013, dopo le elezioni del 24 febbraio, ed è finita ufficialmente il 22 marzo 2018. Alla guida del Paese si sono succeduti tre governi, guidati rispettivamente da Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, tutti e tre esponenti del Partito Democratico.

Il governo Letta è nato in seguito alle elezioni politiche ed è stato sostenuto fino alla sua caduta dal Partito Democratico, Scelta Civica, Unione di Centro. Il Popolo della Libertà, il partito unico fra Forza Italia e Alleanza Nazionale, ha sostenuto il governo fino a novembre 2013, quando si è scisso. Dalla scissione del PdL è rinata Forza Italia ed è nato il Nuovo Centrodestra, il partito fondato dall’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano. Forza Italia non ha poi appoggiato il governo Letta, mentre il Nuovo Centrodestra sì. Nel conteggio dei consensi abbiamo dunque considerato solo Partito Democratico, Scelta Civica, Unione di Centro, che hanno sostenuto il governo dall’inizio alla fine. 

Alle elezioni politiche 2013 il PD ha ottenuto il 25,4 per cento, Scelta Civica l’8,3 per cento, Unione di Centro l’1,8 per cento, per un totale pari al 35,5 per cento. Il governo Letta è caduto ufficialmente il 21 febbraio 2014 ed è dunque durato meno di un anno. A febbraio 2014 la media dei sondaggi dava il Partito Democratico al 30,9 per cento, Scelta civica all’1,5 per cento, l’UdC al 2,1 per cento, per un totale pari al 34,5 per cento, in calo rispetto a quasi un anno prima.

La caduta del governo Letta è stata causata dalla scelta dell’allora nuovo segretario del PD Matteo Renzi di sostituirlo alla guida dell’esecutivo. Il governo Renzi è nato ufficialmente il 22 febbraio 2014 ed è stato sostenuto dal PD, da Scelta Civica, dall’UdC e dal Nuovo Centrodestra. Il punto di partenza nei sondaggi è lo stesso della fine di quello di Letta con l’aggiunta del 4,6 per cento di NCD, ossia 39,1. Un anno dopo, a febbraio 2015, il PD era dato al 37,7 per cento, il NCD al 3,4 per cento, mentre Scelta Civica non era quasi più sondata da nessun istituto di ricerca essendo sotto lo 0,5 per cento e l’UdC veniva di solito accorpato con il NCD. In totale a febbraio 2015 il PD e il Nuovo Centrodestra avevano il 42 per cento contro il 39,1 per cento di un anno prima. 

Infine, c’è il governo Gentiloni che si formò a dicembre del 2016 dopo le dimissioni di Renzi da presidente del Consiglio. Il governo Gentiloni è stato sostenuto dal Partito Democratico e da Alternativa Popolare, nato dall’unione del NCD con una serie di altri partiti minori. A dicembre la media dei sondaggi dava il Partito Democratico al 30,5 per cento e AP al 3,2 per cento, per un totale pari al 33,7 per cento. Un anno dopo, a dicembre 2017, il Pd era dato al 24,5 per cento e AP all’1,5 per cento. Il governo Gentiloni passò quindi dal 33,7 per cento al 26 per cento in un anno.

Che cos’è successo tra il 2008 e il 2013

Facendo un ulteriore passo indietro, alla sedicesima legislatura, le elezioni del 13 aprile 2008 erano state vinte dalla coalizione di centrodestra: questo aveva portato alla nascita del quarto governo Berlusconi. Il quarto governo Berlusconi era sostenuto dal Popolo della Libertà, dalla Lega Nord e da altri partiti minori. Alle elezioni del 2008 il PdL ha ottenuto il 37,8 per cento, mentre la Lega Nord l’8,3 per cento, per un totale pari al 46,1 per cento. 

Ad aprile del 2009 il Popolo della Libertà era dato nei sondaggi al 40,4 per cento e la Lega Nord al 10 per cento. In totale i due partiti di governo erano quindi passati dal 46,1 per cento al 50,4 per cento, con una crescita di 4,3 punti percentuali.
Ricapitolando: in un anno il quarto governo Berlusconi ha visto crescere i consensi di oltre 4 punti percentuali, così come il primo governo Conte, mentre il governo Renzi di circa 3 punti. Il governo Meloni si posiziona al quarto posto, con una crescita inferiore ai 3 punti percentuali.

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