La fuga degli italiani all’estero in quattro grafici

Negli ultimi vent’anni circa 600 mila persone, la maggior parte giovani, hanno lasciato l’Italia per poi non tornarci
Ansa
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Negli ultimi giorni diverse associazioni di italiani all’estero hanno criticato le nuove agevolazioni fiscali del governo per i lavoratori dipendenti e autonomi che decidono di tornare in Italia, i cosiddetti “impatriati”. Le nuove norme sono contenute in un decreto legislativo approvato in esame preliminare il 16 ottobre dal Consiglio dei ministri, in attuazione della legge delega di riforma del fisco. Il contenuto del decreto è stato riassunto in un comunicato stampa del governo e prevede per alcune categorie di lavoratori che decidono di tornare in Italia una riduzione delle tasse pari al 50 per cento per cinque anni, a partire dal 2024. Secondo il comunicato del governo, i lavoratori beneficiari di questa agevolazione sono quelli con un reddito fino a un massimo di 600 mila euro e con elevata qualificazione o specializzazione. Secondo le associazioni degli italiani all’estero queste norme rischiano di penalizzare molti lavoratori che vorrebbero tornare in Italia. 

Come anticipato il provvedimento è stato approvato “in esame preliminare”, e per ottenere il via libera definitivo dovrà essere esaminato una seconda volta dal Consiglio dei ministri. E potrebbe dunque subire delle modifiche. Ma quanti sono gli italiani che espatriano ogni anno e quanti quelli che ritornano?

Quante persone lasciano l’Italia

Secondo i dati Istat più aggiornati, tra il 2002 e il 2021 gli italiani che hanno lasciato il nostro Paese per trasferirsi all’estero sono stati circa 1,4 milioni, in media oltre 71 mila ogni anno. L’andamento degli espatri ha avuto un andamento crescente, in particolar modo tra il 2011 e il 2020, con il picco di 122 mila persone che hanno lasciato l’Italia nel 2019.

È possibile comunque che questi dati siano sottostimati: per sapere quante persone hanno lasciato l’Italia l’Istat si basa sulle cancellazioni anagrafiche nei comuni. Chi si trasferisce all’estero sarebbe infatti obbligato a iscriversi all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), venendo cancellato dai registri anagrafici comunali, ma non sempre questo obbligo viene rispettato.
Il 75 per cento di chi lascia l’Italia rimane comunque in Europa. Le principali mete negli ultimi vent’anni sono state il Regno Unito e la Germania, dove è andato il 17 per cento degli italiani espatriati. A seguire ci sono la Svizzera e la Francia con il 10 per cento, e gli Stati Uniti e Spagna con il 5 per cento. Questi sei Paesi sono la destinazione del 65 per cento degli italiani espatriati. 

Nel 2021, ultimo anno di cui sono a disposizione i dati, la percentuale di italiani emigrati verso l’Europa è salita all’83 per cento. Nel Regno Unito è andato il 24 per cento di chi è espatriato dal nostro Paese, in Germania il 15 per cento, in Francia il 12 per cento, in Svizzera il 9 per cento, in Spagna il 6 per cento e negli Stati Uniti il 4 per cento. 
Tra le varie fasce d’età, i giovani lasciano di più l’Italia. Istat classifica le migrazioni in quattro classi di età: le persone con meno di 17 anni di età, quelle tra i 18 e i 39 anni, quelle tra i 40 e i 64 anni e quelle con più di 65 anni. Negli ultimi vent’anni il 52 per cento degli italiani espatriati ha un’età compresa tra i 18 e i 39 anni, il 24 per cento tra i 40 e i 64, il 18 per cento sono under 17, mentre il 6 per cento è over 65.

Secondo Istat, gli uomini hanno una maggiore tendenza a emigrare rispetto alle donne. Il 56 per cento degli emigranti italiani negli ultimi vent’anni sono uomini, seppur ci sia stato di recente un lieve aumento delle donne.

Quanti tornano in Italia

Negli ultimi vent’anni gli italiani che sono tornati nel nostro Paese sono stati 810 mila, in media oltre 40 mila ogni anno. A fronte degli espatri, tra il 2002 e il 2021 l’Italia ha perso dunque circa 600 mila persone, in media 30 mila ogni anno.

Il numero di persone che torna in Italia dopo un periodo all’estero ha avuto un calo tra il 2003 e il 2008, per rimanere stazionario fino al 2016, anno in cui è ripreso ad aumentare. Il picco dei rimpatri è stato registrato nel 2021, con circa 74,8 mila persone che sono tornate in Italia. 

Tra quelli che tornano in Italia, il 21 per cento ha in media meno di 17 anni, il 38 per cento ha tra i 18 e i 39 anni, il 29 per cento tra i 40 e i 64 anni e il 12 per cento ha più di 65 anni. 

Per quanto riguarda le destinazioni, il 45 per cento va in regioni del Nord, il 18 per cento in regioni del Centro e il 36 per cento nel Mezzogiorno. Il numero di persone che torna in Italia e va a vivere nel Sud e nelle Isole è in calo: negli ultimi 15 anni è passato dal 46 al 32 per cento. 

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