La vicenda della cosiddetta “famiglia nel bosco” si è arricchita di una nuova tappa giudiziaria. Il 18 dicembre la Corte di appello dell’Aquila si è pronunciata sul reclamo presentato dai genitori contro l’ordinanza del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, che il 20 novembre aveva disposto l’allontanamento delle tre figlie con cui la coppia viveva in una piccola casa nel bosco, in provincia di Chieti, in Abruzzo. I giudici d’appello hanno confermato l’allontanamento momentaneo in un casa-famiglia e l’impianto di fondo del primo provvedimento, introducendo però alcune precisazioni.
Anche questa decisione, come già accaduto nelle scorse settimane, ha suscitato reazioni politiche. Diversi esponenti di partito hanno criticato l’operato dei giudici. «È una vergogna», ha dichiarato il 21 dicembre il leader della Lega Matteo Salvini, ospite della trasmissione Zona Bianca su Rete4. «È una roba che non è comprensibile: è veramente una cattiveria gratuita».
Abbiamo potuto leggere il testo integrale dell’ordinanza della Corte d’appello, che al momento non risulta pubblicamente disponibile. Il provvedimento consente di ricostruire nel dettaglio le motivazioni giuridiche e fattuali alla base della decisione e di verificare quanto siano fondate le critiche politiche rivolte ai giudici.
Dalla gestione sanitaria dei bambini alle condizioni abitative, fino all’istruzione e alla socializzazione, l’ordinanza affronta punto per punto i nodi più controversi del caso, offrendo una ricostruzione molto diversa da quella circolata nel dibattito pubblico.
Anche questa decisione, come già accaduto nelle scorse settimane, ha suscitato reazioni politiche. Diversi esponenti di partito hanno criticato l’operato dei giudici. «È una vergogna», ha dichiarato il 21 dicembre il leader della Lega Matteo Salvini, ospite della trasmissione Zona Bianca su Rete4. «È una roba che non è comprensibile: è veramente una cattiveria gratuita».
Abbiamo potuto leggere il testo integrale dell’ordinanza della Corte d’appello, che al momento non risulta pubblicamente disponibile. Il provvedimento consente di ricostruire nel dettaglio le motivazioni giuridiche e fattuali alla base della decisione e di verificare quanto siano fondate le critiche politiche rivolte ai giudici.
Dalla gestione sanitaria dei bambini alle condizioni abitative, fino all’istruzione e alla socializzazione, l’ordinanza affronta punto per punto i nodi più controversi del caso, offrendo una ricostruzione molto diversa da quella circolata nel dibattito pubblico.