Martedì 11 luglio il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto ha annunciato in una conferenza stampa che il governo ha trovato un accordo con la Commissione europea per modificare alcuni obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) fissati per lo scorso 30 giugno. Parlando con i giornalisti Fitto ha fatto alcune affermazioni corrette, ma ha anche omesso informazioni importanti.
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In particolare le modifiche riguardano dieci obiettivi su 27 tra quelli concordati con l’Ue per il primo semestre di quest’anno. Tra gli altri il governo ha proposto di lanciare nelle prossime settimane un nuovo bando per completare l’assegnazione dei lavori per la costruzione degli asili di nido, di ridimensionare la realizzazione di alcuni studi cinematografici a Cinecittà e di pubblicare nuovi bandi per soddisfare l’obiettivo di installare oltre 6 mila colonnine di ricarica elettrica nelle strade italiane. Ora servirà l’approvazione ufficiale della Commissione Ue alla revisione di questi obiettivi e il governo dovrà poi mandare la richiesta ufficiale per l’erogazione dei 16 miliardi di euro della quarta rata, che richiederà mesi. Alla fine di dicembre 2022 il governo ha chiesto all’Ue l’erogazione dei 19 miliardi di euro della terza rata che a oggi non è ancora avvenuta.
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In particolare le modifiche riguardano dieci obiettivi su 27 tra quelli concordati con l’Ue per il primo semestre di quest’anno. Tra gli altri il governo ha proposto di lanciare nelle prossime settimane un nuovo bando per completare l’assegnazione dei lavori per la costruzione degli asili di nido, di ridimensionare la realizzazione di alcuni studi cinematografici a Cinecittà e di pubblicare nuovi bandi per soddisfare l’obiettivo di installare oltre 6 mila colonnine di ricarica elettrica nelle strade italiane. Ora servirà l’approvazione ufficiale della Commissione Ue alla revisione di questi obiettivi e il governo dovrà poi mandare la richiesta ufficiale per l’erogazione dei 16 miliardi di euro della quarta rata, che richiederà mesi. Alla fine di dicembre 2022 il governo ha chiesto all’Ue l’erogazione dei 19 miliardi di euro della terza rata che a oggi non è ancora avvenuta.