Le sfide nel Lazio sono sempre state combattute, ma il centrodestra sembra in vantaggio

A differenza della Lombardia, negli ultimi 30 anni c’è stata alternanza alla presidenza tra centrodestra e centrosinistra. Alle elezioni politiche, però, c’è stato un chiaro vincitore
Ansa
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Domenica 12 e lunedì 13 febbraio gli elettori del Lazio saranno chiamati a votare per eleggere il presidente della regione e il consiglio regionale. I tre candidati principali alla presidenza sono l’ex presidente della Croce rossa Francesco Rocca, sostenuto dal centrodestra, l’assessore alla Sanità uscente Alessio D’Amato, sostenuto dal centrosinistra e da Azione-Italia viva, e la conduttrice della Rai Donatella Bianchi, candidata per il Movimento 5 Stelle.

La scorsa settimana abbiamo spiegato che in Lombardia, l’altra regione al voto, la vittoria del centrodestra sembra essere molto probabile visti i risultati delle scorse elezioni regionali e dei voti raccolti alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Qual è invece la situazione nel Lazio? A meno di due settimane dal voto i risultati dei sondaggi non possono più essere divulgati: i numeri del passato dicono che la sfida è spesso stata molto combattuta, ma i dati del 25 settembre fanno pensare che il centrodestra possa prevalere.

Come è andata il 25 settembre

Le elezioni regionali e quelle politiche per rinnovare il Parlamento hanno dinamiche diverse tra loro, ma i numeri sulle elezioni dello scorso 25 settembre sono comunque utili per avere un’idea sugli ultimi consensi raccolti dai partiti a livello regionale.

Nel Lazio, il 25 settembre, per l’elezione del Senato, la coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi moderati ha ottenuto il 44,8 per cento dei consensi, mentre la coalizione di centrosinistra composta da Partito demogratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa e Impegno civico, si è fermata al 26,1 per cento. Al quarto posto è arrivato il Movimento 5 Stelle, con il 14,8 per cento, e al quinto la lista unica di Azione e Italia viva, all’8,5 per cento. In totale nel Lazio ha votato il 63,5 per cento degli elettori. 

Il centrodestra ha superato il 53 per cento, con punte del 56 per cento in tutte le province tranne che a Roma, dove si è fermato al 42 per cento. Il centrosinistra ha ottenuto meno del 20 per cento nelle province di Frosinone e Latina e il 29 per cento in quella di Roma. Il Movimento 5 Stelle ha oscillato tra il 12 per cento nelle province di Viterbo e Rieti e il 17 per cento in quella di Frosinone, mentre la lista di Azione-Italia viva ha ottenuto tra il 5 e il 6 per cento in tutte le province con l’eccezione di quella di Roma, dove è arrivato al 9 per cento.

Come è andata in passato

A differenza della Lombardia, dove da trent’anni vince il centrodestra, nel Lazio c’è stata alternanza alla presidenza della regione. 

Il presidente uscente è Nicola Zingaretti, che a novembre si è dimesso dopo essere stato eletto deputato con il Partito democratico. Zingaretti ha vinto alle elezioni regionali sia nel 2013 che nel 2018 alla guida di una coalizione di centrosinistra. In entrambi i casi il margine con la coalizione di centrodestra è stato ridotto: meno di tre punti percentuali nel 2013 e meno di due nel 2018.

Nel 2010 le elezioni regionali nel Lazio furono vinte da Renata Polverini a capo della coalizione di centrodestra, con tre punti di vantaggio su Emma Bonino, candidata del centrosinistra, mentre nel 2005 fu Piero Marrazzo (centrosinistra) a prevalere su Francesco Storace (centrodestra) di tre punti percentuali. Andando ancora più indietro nel tempo, nel 2000 Storace vinse contro Piero Badaloni (indipendente appoggiato da liste di centrosinistra) con cinque punti di vantaggio, mentre nel 1995 fu Badaloni a sconfiggere il candidato del centrodestra Alberto Michelini con meno di 0,2 punti percentuali di vantaggio. 

Il margine di vantaggio è fondamentale perché il candidato presidente più votato è quello che poi viene eletto. Nel Lazio è anche importante che la coalizione vincitrice arrivi ad almeno il 40 per cento dei voti affinché possa ottenere la maggioranza nel consiglio regionale. 

In passato nel Lazio la sfida è stata dunque molto combattuta, ma i dati del 25 settembre fanno pensare che il centrodestra possa prevalere.

L’affluenza in passato

Alle ultime elezioni regionali del 2018 nel Lazio ha votato il 66,5 per cento degli elettori aventi diritto, in calo rispetto al 72 per cento del 2013 ma sopra al 60,9 per cento del 2010. Alle tre elezioni precedenti ha votato rispettivamente il 72,7 per cento nel 2005, il 71,6 per cento nel 2000 e l’81,2 per cento nel 1995.

Va considerato che alle ultime due tornate, come per la Lombardia, si è votato in contemporanea con le elezioni politiche, fattore che può aver contribuito a un aumento dell’affluenza. Nonostante questo, però, il dato del 2018 non è stato particolarmente più alto di quello del 2010.

Considerando che il 12 e il 13 febbraio si voterà solo per le regionali è probabile che si verificherà un calo dell’affluenza rispetto a cinque anni fa.

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