Le differenze tra i redditi in Europa in tre mappe

Nell’Ue ci sono ampi divari da Paese e Paese, sia a livello nazionale sia tra giovani e anziani sia tra donne e uomini
Pagella Politica
Secondo i dati Eurostat più aggiornati, a luglio l’inflazione nei Paesi con l’euro è cresciuta del 5,3 per cento rispetto a un anno prima. L’aumento dei prezzi continua ormai da mesi, seppure con un progressivo rallentamento. La conseguenza principale di questo fenomeno è la riduzione del potere d’acquisto dei redditi dei cittadini: in parole semplici, oggi con 100 euro possiamo comprare di meno rispetto a quanto potevamo fare prima dell’inizio della crisi inflattiva. 

A parità di reddito, dunque, le persone registrano un costo della vita superiore all’aumentare del costo di beni e servizi. I Paesi Ue hanno però redditi diversi: quali sono gli Stati più ricchi e quali quelli più poveri? Analizziamo la risposta con l’aiuto di tre mappe.

I redditi nell’Ue

Per confrontare i livelli di reddito tra i Paesi europei si può utilizzare il reddito disponibile equivalente medio calcolato da Eurostat. Il reddito disponibile equivalente medio è il reddito totale di una famiglia, al netto di imposte e di altre detrazioni, disponibile per le spese o i risparmi, diviso per il numero di membri della famiglia. 

Per fare un confronto più preciso bisogna poi eliminare le differenze di prezzi tra i vari Paesi: in questo caso è necessario considerare il reddito disponibile equivalente espresso in purchasing power standard (Pps), una valuta artificiale che tiene conto dei diversi costi della vita negli Stati membri. In teoria con un Pps si può comprare la stessa quantità di beni o servizi in ogni Stato. 

Nel 2022 il reddito medio disponibile per abitante nell’Unione europea è stato di 21.200 Pps, con ampie differenze tra uno Stato e l’altro. Il Paese con il maggior reddito medio disponibile è il Lussemburgo, con oltre 36.600 Pps, mentre la Slovacchia è ultima con un reddito medio di circa 10.200 Pps. Dietro al Lussemburgo ci sono Austria e i Paesi Bassi, rispettivamente con circa 27.800 e 27.400 Pps di reddito medio, mentre tra i 26 e i 27 mila Pps ci sono Germania, Danimarca e Belgio. L’Italia ha un reddito medio disponibile pari a circa 21.200 Pps, in linea con la media europea, ed è al tredicesimo posto tra 27 Paesi membri dell’Ue.

Tra gli Stati più poveri, oltre alla Slovacchia, ci sono Romania e Ungheria tra gli 11 e i 12 mila Pps, mentre Bulgaria e Grecia sono entrambe a circa 12.300 Pps. Sotto i 15 mila Pps troviamo anche Portogallo e Croazia. 

Tra i Paesi più grandi non ancora menzionati ci sono la Francia, con circa 23.600 Pps di reddito medio, e la Spagna con circa 19.700 Pps. La Francia fa quindi meglio dell’Italia, mentre la Spagna fa peggio. 

In Italia la differenza tra il reddito in Pps e quello espresso in euro (ossia la nostra valuta locale) è piccola, ma in altri Paesi è più elevata. Per esempio in Lussemburgo i 36.600 Pps di reddito medio corrispondono a circa 49.900 euro; in Bulgaria 12.300 Pps sono circa 6.800 euro; mentre in Polonia 16.500 Pps equivalgono a circa 9.900 euro.

Le differenze per età

La media nazionale nasconde differenze tra le fasce d’età. In Italia il reddito medio disponibile delle persone sopra i 65 anni di età (e quindi tendenzialmente già in pensione) è pari a circa 21.800 Pps contro una media europea di circa 19.500. 

In questo caso l’Italia passa dal tredicesimo al settimo posto. In testa rimane sempre il Lussemburgo, con quasi 40 mila Pps, e tra i grandi Paesi la Germania è prima con circa 23.200 Pps, mentre la Francia è di poco dietro all’Italia, con 21.700 Pps. La Spagna, con oltre 19.500 Pps, è invece in linea con la media europea. 

Discorso diverso vale per la fascia d’età tra i 25 e i 49 anni, che comprende una popolazione in gran parte attiva nel mondo del lavoro. In questo caso l’Italia registra un reddito medio disponibile pari a circa 21.100 Pps ed è sotto la media europea (circa 21.800 Pps). Anche nella fascia tra i 25 e i 49 anni il primo Paese per reddito medio è il Lussemburgo (oltre 37.000 Pps) seguito dai Paesi Bassi (circa 29.000 Pps). La Germania è al terzo posto con oltre 28.000 Pps, la Francia è a circa 24.200 mentre la Spagna è di poco sotto i 20 mila. 

Insieme a Lussemburgo e Portogallo, l’Italia è uno dei tre Paesi Ue dove le persone più anziane hanno un reddito maggiore dei più giovani. In Italia il reddito medio disponibile degli over 65 è del 3,5 per cento maggiore rispetto a quello delle persone tra i 25 e i 49 anni, mentre a livello europeo è in media del 10,7 per cento inferiore. Tra gli altri grandi Paesi, in Germania il reddito degli over 65 è inferiore del 17,6 per cento rispetto a quello dei più giovani, in Francia è inferiore del 10,3 per cento, mentre in Spagna del 2,2 per cento. In Lituania ed Estonia il reddito medio della popolazione con più di 65 anni di età è oltre il 40 per cento inferiore a quello dei più giovani.

Le differenze di genere

Oltre all’età, i dati di Eurostat permettono di osservare le differenze di reddito a livello di genere. In questo caso ci concentriamo sulla differenza media di reddito tra uomini e donne

A livello europeo le donne hanno un reddito medio disponibile del 4,2 per cento inferiore a quello degli uomini (circa 20.700 contro 21.600 Pps). Il Paese con la minore differenza di reddito è Malta, dove le donne hanno un reddito inferiore agli uomini dello 0,2 per cento, mentre il divario maggiore si registra in Lituania (-9,4 per cento).

In Italia le donne hanno un reddito inferiore agli uomini del 5,5 per cento, in Francia del 4,7 per cento, in Germania del 3,3 per cento, mentre in Spagna del 2,8 per cento. Sotto il 2 per cento, oltre a Malta ci sono Slovacchia e Portogallo, mentre sopra il 5 per cento ci sono anche Finlandia, Ungheria, Repubblica Ceca, Lettonia e Bulgaria.

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