Il 12 dicembre, in un’intervista con La Repubblica, il leader di Azione Carlo Calenda ha criticato il governo per la gestione dell’emergenza coronavirus, dicendo che «l’Italia è il Paese con più morti in rapporto al numero di malati Covid e di popolazione». Negli scorsi giorni una critica simile è arrivata anche da altri politici di primo piano, come la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che il 7 dicembre ha scritto su Facebook: «L’Italia con oltre 60 mila morti è tra gli Stati con i PEGGIORI dati in rapporto alla popolazione».
Come abbiamo scritto più volte in passato, è vero che l’Italia è uno dei Paesi con i numeri più elevati per i morti da coronavirus, così come è vero che, molto probabilmente, migliaia di decessi dell’epidemia sono sfuggiti alle statistiche ufficiali italiane.
Va però sottolineato che i confronti fatti a livello internazionale – per intenderci, le classifiche su chi ha più morti e chi meno – vanno presi con cautela. Il limite è quello di paragonare numeri non direttamente confrontabili tra di loro, per esempio perché conteggiati in maniera diversa o perché ottenuti con capacità di testing differenti.
Questo non vuol dire che ci sia chissà quale complotto dietro al conto dei decessi: semplicemente, durante la pandemia globale della Covid-19 non si è adottata una strategia uniforme a livello internazionale per la raccolta dei dati. E questo va tenuto in considerazione quando si fanno affermazioni sui confronti tra Paesi.
Ma vediamo meglio i dettagli.
Come abbiamo scritto più volte in passato, è vero che l’Italia è uno dei Paesi con i numeri più elevati per i morti da coronavirus, così come è vero che, molto probabilmente, migliaia di decessi dell’epidemia sono sfuggiti alle statistiche ufficiali italiane.
Va però sottolineato che i confronti fatti a livello internazionale – per intenderci, le classifiche su chi ha più morti e chi meno – vanno presi con cautela. Il limite è quello di paragonare numeri non direttamente confrontabili tra di loro, per esempio perché conteggiati in maniera diversa o perché ottenuti con capacità di testing differenti.
Questo non vuol dire che ci sia chissà quale complotto dietro al conto dei decessi: semplicemente, durante la pandemia globale della Covid-19 non si è adottata una strategia uniforme a livello internazionale per la raccolta dei dati. E questo va tenuto in considerazione quando si fanno affermazioni sui confronti tra Paesi.
Ma vediamo meglio i dettagli.