A maggio quasi 600 comuni torneranno a votare

Il Consiglio dei ministri ha fissato la data per le elezioni comunali, che riguarderanno anche alcuni capoluoghi di provincia
ANSA/MATTEO BAZZI
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Domenica 14 e lunedì 15 maggio i cittadini di quasi 600 comuni in tutta Italia, tra cui 13 capoluoghi di provincia, saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e rinnovare il consiglio comunale. La data delle elezioni comunali è stata annunciata il 23 febbraio dal governo. 

Le 13 città capoluogo di provincia che andranno al voto a maggio sono Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Complessivamente, comprese le città capoluogo, i comuni con più 15 mila abitanti che andranno alle urne sono 92. In questi comuni se nessuno dei candidati otterrà il 50 per cento più uno dei voti al primo turno, sarà necessario un ballottaggio tra i due candidati più votati, fissato per il 28 e il 29 maggio. Nei comuni con meno di 15 mila abitanti, invece, verrà eletto sindaco il candidato che ottiene più voti al primo turno. A Udine, in Friuli Venezia-Giulia, si voterà il 2 e il 3 aprile, in concomitanza con le elezioni regionali, con eventuale ballottaggio il 17 aprile. A Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani, in Sicilia, si voterà invece il 28 e il 29 maggio, con eventuale secondo turno l’11 e il 12 giugno. 

Le città capoluogo di provincia che andranno al voto in primavera sono dunque 18. Al momento la coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia governa in otto di queste città (Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Terni, Treviso, Udine e Vicenza). Il Partito democratico e alcune liste civiche di centrosinistra governano in quattro città (Ancona, Brescia, Brindisi e Teramo). A Siracusa il sindaco è Francesco Italia, sostenuto da Azione e da alcune liste civiche, mentre Trapani è governata da Giacomo Tranchida, sostenuto da liste civiche di centrosinistra. A Ragusa il sindaco è Giuseppe Cassì, sostenuto da Fratelli d’Italia e da liste civiche di centrodestra, mentre a Imperia il sindaco è l’indipendente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dello Sviluppo economico del quarto governo Berlusconi. Scajola è diventato sindaco nel 2018, con l’appoggio di alcune liste civiche di centrodestra, battendo tra gli altri il candidato di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, Luca Lantieri.
A Latina la situazione è diversa: al momento la città è governata da un commissario prefettizio. Alle elezioni comunali dell’ottobre 2021 aveva vinto al ballottaggio Damiano Coletta, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra formata tra gli altri dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle. A luglio 2022 il Tar e il Consiglio di stato hanno però annullato per una serie di irregolarità i risultati delle elezioni comunali in 22 delle 116 sezioni del comune di Latina, facendo cadere Coletta e il consiglio comunale. Il 4 settembre 2022, dunque, il comune di Latina è tornato alle urne, ma solo per ripetere il voto nelle sezioni in cui i risultati delle precedenti elezioni erano stati annullati. I nuovi risultati in queste sezioni hanno confermato come vincitore Coletta. Il 28 settembre, però, dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni politiche, tutti i consiglieri di centrodestra del comune di Latina hanno rassegnato le loro dimissioni, facendo cadere di nuovo il sindaco e il consiglio comunale.

Al momento anche Catania è governata da un commissario prefettizio: il 28 luglio 2022, infatti, l’allora sindaco di centrodestra Salvo Pogliese si è dimesso. Pogliese era sospeso temporaneamente dall’incarico poiché condannato in primo grado per peculato. La cosiddetta “legge Severino”, che prende il nome dall’ex ministra della Giustizia del governo Monti Paola Severino, prevede infatti che gli amministratori locali condannati per delitti contro la pubblica amministrazione, come per l’appunto il peculato, siano sospesi dal loro incarico per al massimo due anni e sei mesi, anche solo dopo una condanna in primo grado. Due mesi dopo le dimissioni da sindaco, Pogliese è stato eletto in Senato nelle liste di Fratelli d’Italia in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

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