I curriculum dei leader di partito a confronto

Professionisti della politica, ex professori e imprenditori: che cosa hanno fatto finora i leader dei principali partiti candidati alle elezioni
ANSA
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Durante la campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre, i volti e le parole dei leader dei principali partiti sono ovunque in questi giorni: in televisione, in radio, sui social network e sui più tradizionali manifesti elettorali. 

Siamo sicuri di conoscerli davvero? Che cosa hanno fatto nella vita prima di guidare un partito alle elezioni? Ecco i curriculum dei leader delle principali forze politiche in corsa per governare il Paese, a confronto.

La coalizione di centrodestra

Giorgia Meloni

La fondatrice e presidente di Fratelli d’Italia – data per il momento dai sondaggi come la vincitrice annunciata delle prossime elezioni – è una vera e propria professionista della politica, avendo iniziato la sua militanza durante gli anni del diploma.

Meloni è nata a Roma il 15 gennaio 1977 e la sua prima carica politica risale al 1996, quando a 19 anni fu nominata responsabile nazionale di Azione studentesca, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale.

L’ingresso in Parlamento risale al 2006, quando fu eletta alla Camera nella quindicesima Legislatura. Due anni dopo fu rieletta anche per la sedicesima legislatura nella lista del Popolo della Libertà e ricoprì la carica di ministra della Gioventù: a soli 31 anni, Meloni è tuttora la ministra più giovane della storia repubblicana, superando per un soffio Luigi Di Maio, oggi leader di Impegno civico.

Nel 2012 Meloni ha lasciato il Popolo della Libertà per fondare Fratelli d’Italia, di cui due anni dopo è stata eletta, come unica candidata, presidente. Nel 2016 ha corso per la carica di sindaco di Roma, senza riuscire ad accedere al ballottaggio. Nel 2018 è stata eletta per la quarta legislatura consecutiva alla Camera.

Matteo Salvini

Anche il leader della Lega è entrato in politica da giovane. Nato a Milano il 9 marzo 1973, Salvini è diplomato al liceo classico ed è iscritto alla Lega dal 1990 (all’epoca il partito si chiamava Lega Nord). Come Meloni, anche lui è un giornalista professionista dal 1999, avendo lavorato come cronista per il quotidiano La Padania e Radio Padania (oggi Radio Libera).

Salvini è segretario federale della Lega da dicembre 2013, dopo aver ricoperto numerosi ruoli politici e istituzionali, a partire da quello di consigliere comunale a Milano, dove è stato eletto per la prima volta nel 1993. Eletto alla Camera dei deputati nel 2008, l’anno seguente Salvini ha optato per il seggio vinto al Parlamento europeo, incarico che ha riottenuto nel 2014. Senatore della Repubblica dal marzo 2018, il leader della Lega è stato ministro dell’Interno dal 1° giugno 2018 al 5 settembre 2019, ricoprendo anche la carica di vicepresidente del Consiglio.

Silvio Berlusconi

Il fondatore e presidente di Forza Italia è una delle figure politiche più note della storia repubblicana.

In breve: Berlusconi è nato a Milano il 29 settembre 1936 e ha iniziato la sua attività di imprenditore nel settore dell’edilizia. Laureato in giurisprudenza, possiede aziende attive nel campo dell’editoria, dell’informazione e nella produzione cinematografica. Dal 1986 al 2017 è stato presidente e proprietario del Milan. Secondo la classifica di Forbes, nel 2022 Berlusconi (con la sua famiglia) era il quarto uomo più ricco d’Italia, con un patrimonio di 7,1 miliardi di dollari.

La “discesa in campo” di Berlusconi nella politica italiana risale al 26 gennaio 1994, quando inviò ai telegiornali nazionali il celebre videomessaggio che inizia con la frase: «L’Italia è il Paese che amo». Due mesi dopo, Berlusconi vinse le elezioni e divenne per la prima volta presidente del Consiglio, dando via a quella che è stata definita “seconda Repubblica”. Berlusconi è stato nominato presidente del Consiglio altre tre volte, rimanendo in carica complessivamente per quasi dieci anni (un record). Ha ricoperto inoltre la carica di europarlamentare e di presidente del Consiglio europeo.

Nel 2013 è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per due anni per frode fiscale, decadendo quindi da senatore e cessando di essere un parlamentare dopo quasi vent’anni di presenza ininterrotta nelle due camere (dall’aprile 1994 al novembre 2013). Attualmente è membro del Parlamento europeo.

La coalizione di centrosinistra

Enrico Letta

Il segretario del Partito democratico ha presentato il suo curriculum vitae al ministero dell’Interno per la sua candidatura alle elezioni suppletive per il collegio alla Camera di Siena di ottobre 2021.

Laureato in scienze politiche e con un dottorato in diritto delle comunità europee, Letta è nato a Pisa il 20 agosto 1966 e la sua prima carica istituzionale è stata nel 1990, quando è stato eletto consigliere comunale proprio a Pisa. Nello stesso periodo, il segretario dem è stato ricercatore presso l’Agenzia di Ricerche e Legislazione (Arel), un’associazione fondata nel 1976 da Nino Andreatta, storico politico della Democrazia cristiana e “maestro” di Letta.

Nel 1998 è diventato ministro per le Politiche comunitarie nel primo governo D’Alema, nel 1999 ministro dell’Industria nel secondo governo D’Alema, nel 2000 ministro del Commercio con l’estero nel secondo governo Amato.

Nel 2001, Letta è stato eletto per la prima volta alla Camera, con La Margherita. Sei anni dopo è stato uno dei fondatori del Partito democratico e nel 2008 è stato nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel secondo governo Prodi, venendo rieletto deputato nel 2008.

Tra il 28 aprile 2013 e il 14 febbraio 2014, Letta è stato presidente del Consiglio. Nel 2015, dopo le dimissioni da parlamentare, l’attuale segretario del Pd si è trasferito a Parigi per insegnare all’Istituto di studi politici (Sciences Po) di Parigi. Nel 2021 Letta è tornato a fare politica attiva, succedendo al dimissionario segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Luigi Di Maio

Il curriculum dell’attuale ministro degli Esteri è disponibile sul sito della Farnesina. Nonostante abbia solo 36 anni, Di Maio può vantare una non comune esperienza essendo già stato quattro volte ministro.

Di Maio è nato ad Avellino il 6 luglio 1986 e nel 2007 ha aderito all’iniziativa di Beppe Grillo e fondato a Pomigliano d’Arco un Meetup, un gruppo di associazioni alla base del futuro Movimento 5 stelle. Nel 2010 si è candidato con il Movimento 5 stelle come consigliere comunale a Pomigliano d’Arco, in Campania, ottenendo solo 59 preferenze, senza essere eletto. Nel 2013 è stato eletto deputato, diventando a 26 anni il più giovane vicepresidente della Camera.

Dopo le elezioni del 2018, Di Maio, che era a capo del Movimento 5 stelle, è stato nominato contemporaneamente vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro nel primo governo Conte. Nel 2019 è diventato ministro degli Esteri del secondo governo Conte, carica poi confermata nel 2021 con il governo Draghi. 

Oggi Di Maio è il leader di Impegno civico, nato dalla scissione dal Movimento 5 stelle. Alle elezioni del 25 settembre sarà alleato con il Pd.

Nicola Fratoianni

Come Letta, anche Fratoianni è nato a Pisa, il 4 ottobre 1972. Laureato in Filosofia, Fratoianni ha militato dal 2002 nel Partito della rifondazione comunista, di cui ha guidato l’area giovanile, i Giovani comunisti.

Nel 2004 si è trasferito a Bari, dove nel 2009 insieme a Nichi Vendola è tra i fondatori di Sinistra ecologia libertà (Sel). In Puglia è stato anche assessore regionale fino al 2013, quando viene eletto per la prima volta alla Camera (in un collegio pugliese).

Con lo scioglimento di Sel, nel 2017 è diventato segretario nazionale di Sinistra Italiana (Si). Alle elezioni del 2018 si è candidato in Piemonte, dove è stato rieletto alla Camera nelle liste di Liberi e uguali. In seguito al brutto risultato delle elezioni europee del 2019, Fratoianni si è dimesso dalla segreteria di Si, per poi essere rieletto dall’Assemblea nazionale nel 2020.

Angelo Bonelli

Una bozza di curriculum del co-portavoce di Europa verde è stata pubblicata dallo stesso Bonelli nella presentazione della sua candidatura per le elezioni europee del 2019.

Bonelli è nato a Roma il 30 luglio 1962 ed è entrato nei Verdi nel 1988. Diplomato geometra, nel 1990 viene eletto consigliere a Ostia, la XIII circoscrizione del comune di Roma. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Bonelli, l’impegno e le battaglie contro l’inquinamento e l’abusivismo edilizio sul litorale romano gli hanno causato non pochi problemi: «Organizzazioni criminali di stampo mafioso incendiarono prima la mia macchina e poi la casa dove vivevo. Nel 2016 sconosciuti lasciarono di fronte la porta della mia casa un cuore ed un fegato», si legge nel suo curriculum. Successivamente è stato eletto consigliere regionale e poi assessore all’ambiente della regione Lazio, carica da cui si è dimesso in seguito all’elezione alla Camera nel 2006 con i Verdi.

Nel 2009 è stato eletto presidente della Federazione dei Verdi (da cui poi nascerà Europa verde) e nel 2012 si è candidato a sindaco di Taranto, ottenendo il 12 per cento dei consensi. Bonelli è stato candidato alle elezioni politiche del 2013 e del 2018, e alle europee del 2104 e del 2019, ma non è mai risultato eletto.

Eleonora Evi

L’altra co-portavoce di Europa Verde è Eleonora Evi, nata il 20 novembre 1983 a Milano. Laureata in design dei servizi, Evi ha iniziato la sua carriera politica nel M5s, dove nel 2013 è stata candidata a consigliere regionale, senza essere eletta.

Un anno dopo si è candidata alle elezioni europee, risultando eletta tra le file del Movimento 5 stelle. Nel 2019 ha ripetuto il successo, mantenendo la carica di europarlamentare per un secondo mandato. A dicembre 2020 Evi ha lasciato il Movimento 5 Stelle, iscrivendosi insieme ad altri fuoriusciti dal suo ex partito al gruppo dei Verdi.

Il 10 luglio 2021 è stata nominata co-portavoce di Europa verde.

Emma Bonino

La leader di Più Europa è una veterana della politica italiana. Nata a Bra, in Piemonte, il 9 marzo 1948, Bonino è laureata in Lingue e letteratura moderna all’Università Bocconi di Milano. Membro del partito Radicale dal 1975, Bonino ha svolto un ruolo di primo piano nelle campagne per la liberalizzazione dell’aborto e contro il nucleare, rendendosi protagonista insieme al compagno di partito Marco Pannella di diversi atti di disobbedienza civile.

Sette volte deputata, due volte senatrice e quattro volte eurodeputata, Bonino è stata eletta la prima volta alla Camera nel 1976. Nella sua lunga carriera politica è stata ministra del Commercio internazionale e ministra delle Politiche europee nel secondo governo Prodi e ministra degli Affari esteri nel governo Letta. Tra il 1995 e il 1999 ha svolto la carica di Commissaria europea per la politica dei consumatori, la pesca e gli aiuti umanitari.

Azione e Italia viva

Matteo Renzi

Una breve biografia del leader di Italia viva è disponibile sulla pagina dedicata al governo Renzi sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Renzi è nato l’11 gennaio 1975 a Firenze ed è laureato in Giurisprudenza. Dopo aver frequentato a lungo gli scout e lavorato nell’azienda di famiglia, Renzi ha iniziato la sua carriera politica nel Partito popolare italiano ed è poi diventato coordinatore provinciale de La Margherita, un partito centrista da cui poi nascerà il Pd. Nel 2004, a 29 anni, Renzi è diventato presidente della provincia di Firenze, e cinque anni dopo è stato eletto sindaco della città. In seguito alle dimissioni di Bersani del 2013, Renzi fu eletto segretario del Pd. 

A febbraio 2014, attraverso una mossa politica che portò i dirigenti del Pd a sfiduciare il presidente del Consiglio Letta, Renzi prese il suo posto, diventando a 39 anni il più giovane presidente del Consiglio nella storia repubblicana. Dopo il fallimento del suo piano di riforme costituzionali, culminato con la vittoria nel dicembre 2016 del “No” al referendum costituzionale per la riforma del bicameralismo, indetto da lui stesso, Renzi si dimise dalla presidenza del Consiglio. Alle elezioni del 2018 è stato eletto senatore, ma a causa del deludente risultato elettorale raggiunto dal Pd si è poi dimesso dalla segretaria del partito.

Nel 2019, in seguito alla formazione del secondo governo Conte e della conseguente alleanza Pd-M5s, Renzi ha annunciato la sua uscita dal partito e la formazione di un nuovo soggetto politico, Italia viva.

Carlo Calenda

Carlo Calenda è nato il 9 aprile 1973 a Roma ed è laureato in Giurisprudenza. Dopo una carriera da dirigente aziendale, Calenda è entrato in politica nel 2013, quando si è candidato alle elezioni politiche nella lista di Scelta Civica, il partito centrista guidato da Mario Monti, senza però essere eletto.

Ciononostante, lo stesso anno è stato nominato viceministro dello Sviluppo economico dal governo Letta, carica che gli fu confermata con il governo Renzi. Nel 2016, in pochi mesi fu nominato prima Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea e poi ministro dello Sviluppo economico, venendo confermato anche dal successivo governo Gentiloni.

Nel 2018 Calenda è entrato nel Pd, con cui è stato eletto parlamentare europeo nel 2019 nella lista “Pd-Siamo europei”. Il leader di Azione – partito nato a novembre 2019 – ha poi abbandonato il Pd in polemica per l’alleanza del partito con il M5s e la formazione del secondo governo Conte. 

Alle elezioni comunali di Roma del 2021, Calenda si è candidato a sindaco, arrivando al terzo posto con il 20 per cento circa dei voti. 

Il Movimento 5 stelle

Giuseppe Conte

Tra i leader dei grandi partiti presenti alle elezioni del 25 settembre, il presidente del M5s Conte è stato l’ultimo ad affacciarsi sulla scena politica italiana.

Ciononostante, per quanto breve la carriera politica di Conte è stata finora ricca di esperienze: nato a Volturara Appula in provincia di Foggia l’8 agosto 1964, Conte ha esercitato a lungo la professione di avvocato e accademico. Il suo ingresso in politica risale al 27 febbraio 2018, quando Di Maio lo introdusse come candidato al ministero della Pubblica amministrazione in caso di vittoria elettorale del M5s.

Il 1° giugno 2018, in seguito all’alleanza di governo tra M5s e Lega, Conte fu nominato, a sorpresa, presidente del Consiglio, carica che gli fu riconfermata anche nel settembre 2019 in seguito alla caduta del governo e alla formazione di una nuova maggioranza con M5s e Pd. 

Il 13 febbraio 2021 Conte rassegnò le dimissioni da presidente del Consiglio e pochi giorni dopo, il 28 febbraio, entrò a far parte ufficialmente del M5s. Il 6 agosto 2021 Conte è stato eletto presidente del Movimento 5 Stelle, ottenendo il 93 per cento delle preferenze espresse dagli iscritti. 

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