L’11 maggio, in un videomessaggio trasmesso all’evento gli “Stati generali della natalità”, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha parlato dell’impatto che la crisi demografica avrà sull’economia italiana. Secondo Giorgetti, visti i numeri attuali delle nascite, nei prossimi 20 anni l’Italia «rischia di perdere per strada percentuali del Pil impressionanti», con un calo addirittura vicino al 20 per cento. È davvero così? È difficile avere una risposta precisa, ma possiamo dire che Giorgetti ha tendenzialmente ragione: il calo del Pil dovuto all’invecchiamento e alla riduzione della popolazione rischia di avere un impatto negativo a doppia cifra sul Pil.
Ogni attività economica è infatti una funzione di vari fattori, tra cui il lavoro. La riduzione di quest’ultimo, dovuto all’invecchiamento della popolazione e al calo delle nascite, ha un impatto negativo sull’economia, a meno che la produttività di ciascun lavoratore non cresca talmente tanto da compensare la riduzione del numero di occupati. Questa ipotesi è però molto improbabile, vista la gravità della crisi demografica in Italia e la scarsa crescita della produttività registrata negli ultimi anni.
La domanda dunque è: di quanto calerà il Pil italiano a causa della crisi demografica? Partiamo da uno scenario semplificato per renderci conto del problema.
Ogni attività economica è infatti una funzione di vari fattori, tra cui il lavoro. La riduzione di quest’ultimo, dovuto all’invecchiamento della popolazione e al calo delle nascite, ha un impatto negativo sull’economia, a meno che la produttività di ciascun lavoratore non cresca talmente tanto da compensare la riduzione del numero di occupati. Questa ipotesi è però molto improbabile, vista la gravità della crisi demografica in Italia e la scarsa crescita della produttività registrata negli ultimi anni.
La domanda dunque è: di quanto calerà il Pil italiano a causa della crisi demografica? Partiamo da uno scenario semplificato per renderci conto del problema.