Il consenso del governo Meloni ha qualcosa di eccezionale

I partiti che lo supportano hanno più consensi rispetto a due anni fa, mentre i loro predecessori ne hanno persi
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
A quasi due anni dal suo insediamento, avvenuto il 22 ottobre 2022, il governo Meloni continua ad avere lo stesso consenso raccolto alle elezioni politiche, o meglio: se si sommano i risultati nei sondaggi, i partiti della maggioranza hanno nel complesso più consensi rispetto a quando sono andati al governo, con una crescita nelle ultime settimane. Dal 2008, ossia da quando abbiamo a disposizione i dati completi, questa dinamica ha qualcosa di eccezionale.

Per arrivare a questa conclusione abbiamo analizzato circa 4.100 sondaggi condotti negli ultimi 16 anni: abbiamo calcolato la media dei risultati di ciascun partito e, successivamente, abbiamo sommato i dati dei partiti che hanno supportato i vari governi in carica, escludendo i due governi tecnici di Mario Monti e Mario Draghi.

Attualmente, i consensi dei tre partiti principali che sostengono il governo Meloni – Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega – valgono circa il 47 per cento, sommati tra loro: questa percentuale  è più alta rispetto al 43 per cento dei voti raccolti alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. I quattro punti percentuali in più sono di fatto merito di Fratelli d’Italia: in circa due anni, il partito di Giorgia Meloni è passato dal 26 per cento dei voti a oltre il 30 per cento nei consensi. Forza Italia è leggermente cresciuta, ma nella coalizione il suo aumento è stato compensato dal leggero calo della Lega.

Come si vede dal grafico, i consensi dei partiti che appoggiano il governo Meloni hanno toccato il valore più basso tra febbraio e marzo 2024, con una percentuale complessiva del 44 per cento, comunque leggermente più alta rispetto a quella presa alle elezioni. Alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno preso insieme più del 47 per cento dei voti, segnale di una risalita, rimasta poi costante durante l’estate.
Il governo di Matteo Renzi e il quarto governo di Silvio Berlusconi sono gli altri due governi che dal 2008 a oggi sono durati almeno due anni. A febbraio 2014 i partiti che supportavano il governo Renzi – tra gli altri, il Partito Democratico, il Nuovo Centrodestra e Scelta Civica – avevano circa il 38 per cento dei consensi al momento dell’insediamento dell’esecutivo. Dopo un rapido aumento che li ha portati al 48 per cento a seguito delle elezioni europee del 2014 (in quell’occasione il PD ha preso quasi il 41 per cento dei voti), i consensi del governo Renzi sono via via calati, arrivando al 33 per cento a due anni dall’insediamento.

Il quarto governo Berlusconi, sostenuto dal Popolo della Libertà, dalla Lega e da Futuro e Libertà per l’Italia, era partito a maggio 2008 con circa il 43 per cento dei consensi. Dopo tre mesi di governo questa percentuale è salita al 50 per cento, ma prima dei due anni di governo è iniziato un costante calo, fenomeno che come abbiamo visto non sta invece colpendo il governo Meloni. Alla fine, il punto più basso nei consensi toccato dai partiti che sostenevano il quarto governo Berlusconi è stato il 34 per cento.

Gli altri governi

Nella scorsa legislatura, i consensi dei partiti che hanno sostenuto i due governi guidati da Giuseppe Conte – entrambi caduti prima dei due anni dall’insediamento – hanno avuto un andamento differente. Il primo governo Conte, appoggiato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega, ha avuto un iniziale aumento di consensi, ma dopo due mesi ha iniziato a perderli: insieme, Lega e Movimento 5 Stelle sono arrivati ad avere il 61 per cento dei consensi, ma a settembre 2019, ossia quando il governo è caduto, questa percentuale era scesa al 53 per cento, soprattutto a causa del calo dei consensi del Movimento 5 Stelle.

Il secondo governo Conte, appoggiato dal Movimento 5 Stelle, dal Partito Democratico, da Italia Viva e da Liberi e Uguali, ha raggiunto invece al massimo il 46 per cento dei consensi, per poi finire al 41 per cento dopo un anno e mezzo, nel pieno della pandemia di Covid-19. 

Rimangono gli altri due governi guidati dal PD. Il governo di Enrico Letta, rimasto in carica meno di un anno tra aprile 2013 e febbraio 2014, è stato sostenuto anche da Scelta Civica, Unione di Centro e Forza Italia, che però si è sfilato dalla maggioranza a novembre 2013. L’unione di questi partiti è crollata così dal 60 per cento al 37 per cento. I consensi dei partiti che hanno appoggiato il governo Gentiloni erano invece al 32 per cento circa all’insediamento dell’esecutivo: un anno e mezzo dopo, alla sua conclusione, erano solo il 20 per cento.

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