Con una circolare, il 10 ottobre l’Agenzia delle Entrate ha spiegato come sarà erogato il nuovo bonus da 100 euro lordi, introdotto di recente dalla conversione in legge del decreto “Omnibus”, per i «lavoratori dipendenti che si trovano in particolari condizioni economiche e familiari». 

Potranno richiedere il bonus, che sarà erogato soltanto una volta quest’anno, i lavoratori che rispettano una serie di condizioni. Per ottenere i 100 euro, bisogna aver sottoscritto un contratto di lavoro dipendente (va bene sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato) e bisogna dichiarare un reddito annuo inferiore ai 28 mila euro lordi. Alla formazione di questo reddito non deve essere considerata l’abitazione principale e le sue eventuali pertinenze, tra cui cantine e giardini. In più, per richiedere il bonus, bisogna avere un coniuge e almeno un figlio, entrambi a carico, o solo un figlio nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da un unico genitore (per esempio se l’altro genitore è morto). In parole semplici, se in una famiglia ci sono due genitori e almeno un figlio, questa famiglia deve essere “monoreddito”, ossia solo uno dei due genitori deve avere uno stipendio e un reddito.

Nella circolare, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che «nessuna riduzione del bonus deve essere effettuata in presenza di particolari modalità di articolazione dell’orario di lavoro». Il valore di 100 euro, però, resta il valore massimo che può essere erogato: nel calcolare quanti soldi potranno essere dati a ogni lavoratore, bisognerà tenere in considerazione il numero di giorni lavorati, ha specificato l’Agenzia delle Entrate. In ogni caso, il valore del bonus percepito non concorrerà alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente.

Per ricevere il bonus da 100 euro, ogni lavoratore che rispetta i requisiti appena visti dovrà farne richiesta per iscritto al proprio datore di lavoro, «indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli fiscalmente a carico, o dei soli figli in caso di nucleo familiare monogenitoriale». Se nel corso del 2024 si hanno avuto più datori di lavoro, bisogna presentare la richiesta per il bonus all’ultimo datore di lavoro per cui si ha lavorato. Sarà compito del datore di lavoro erogare al proprio dipendente il bonus da 100 euro insieme alla tredicesima mensilità di dicembre (per questo motivo il nuovo bonus è stato ribattezzato bonus “Natale”). Successivamente lo Stato restituirà i soldi versati per il bonus ai datori di lavoro attraverso lo strumento del credito d’imposta, ossia attraverso uno sconto sul pagamento delle tasse. 

Secondo le stime del governo, il bonus “Natale” costerà circa 100 milioni di euro e, potenzialmente, potrà essere richiesto da 1,1 milioni di lavoratori dipendenti. Stiamo parlando di circa il 6 per cento di tutti gli occupati che rientrano in questa categoria. I 100 milioni di coperture sono stati raccolti usando le risorse già a disposizione per altri scopi, tra cui il finanziamento dell’assegno unico e universale. In un dossier, durante l’esame parlamentare del decreto “Omnibus”, il Servizio bilancio della Camera ha suggerito di chiedere al governo una «rassicurazione» e un «chiarimento» per essere certi che i soldi messi sul bonus “Natale” non pregiudichino le misure i cui fondi sono stati in parte dirottati per finanziare il bonus. 

Inizialmente, lo scorso maggio il governo Meloni aveva annunciato che i 100 euro del bonus sarebbero stati erogati soltanto a gennaio 2025. A settembre, il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo (Fratelli d’Italia) aveva anticipato che il bonus da 100 euro, all’epoca noto come bonus “Befana”, sarebbe stato inserito nel decreto “Omnibus” e versato a dicembre. Questa promessa è stata poi mantenuta.