Aggiornamento 20 settembre, ore 16:30 – Il Senato ha approvato con 178 Sì le modifiche al testo del decreto, che ora può essere convertito in legge.
Il 15 settembre, la Camera ha approvato il decreto “Aiuti bis”, con 322 voti favorevoli e 13 contrari. Il gruppo parlamentare Alternativa, formato da ex deputati del Movimento 5 stelle ha votato contro [1], mentre quello di Fratelli d’Italia si è astenuto. Il decreto – che contiene, tra le altre cose, una serie di misure urgenti per far fronte alla crisi energetica – dovrà ora passare dal Senato per una seconda lettura: durante l’esame a Montecitorio infatti il testo ha subito alcune modifiche, tra cui la soppressione di un articolo che puntava a introdurre una deroga al tetto degli stipendi dei manager della pubblica amministrazione. È bene ricordare che, per essere convertito in legge, un decreto-legge deve essere approvato da entrambe le camere nella stessa versione.
Dalle misure contro il caro bollette ai nuovi fondi per le scuole, abbiamo messo in fila i punti più discussi e le principali novità nel testo approvato alla Camera.
Il 15 settembre, la Camera ha approvato il decreto “Aiuti bis”, con 322 voti favorevoli e 13 contrari. Il gruppo parlamentare Alternativa, formato da ex deputati del Movimento 5 stelle ha votato contro [1], mentre quello di Fratelli d’Italia si è astenuto. Il decreto – che contiene, tra le altre cose, una serie di misure urgenti per far fronte alla crisi energetica – dovrà ora passare dal Senato per una seconda lettura: durante l’esame a Montecitorio infatti il testo ha subito alcune modifiche, tra cui la soppressione di un articolo che puntava a introdurre una deroga al tetto degli stipendi dei manager della pubblica amministrazione. È bene ricordare che, per essere convertito in legge, un decreto-legge deve essere approvato da entrambe le camere nella stessa versione.
Dalle misure contro il caro bollette ai nuovi fondi per le scuole, abbiamo messo in fila i punti più discussi e le principali novità nel testo approvato alla Camera.