Ancora? Sembra che ai politici di tutta Europa piaccia molto citare questi dati. Dei nostri, lo aveva già fatto Enrico Letta durante un’assemblea Pd lo scorso marzo, nei giorni di stallo post-elettorale. Prima di lui, era stato il premier conservatore britannico, David Cameron, a menzionare le stesse cifre durante il suo discorso sull’Unione Europea dello scorso gennaio. Ma in principio fu la Merkel: in occasione di una visita di Stato in Moldavia è stata proprio la Cancelliera tedesca a citare i dati di cui sopra, nell’ambito di un intervento a difesa delle sue politiche di contenimento della spesa pubblica. Non capiamo esattamente quale studio abbia preso a supporto, ma non ci risulta certamente casuale ritrovare le sue affermazioni all’interno di una relazione della Konrad Adenauer Stiftung (pag. 2), la potente fondazione storicamente vicina ai cristiano-democratici tedeschi:



“‘Wenn heute’nur 7 Prozent der Weltbevölkerung innerhalb der EU lebt, diese 25 Prozent des globalen GDP erwirtschaftet, aber 50 Prozent aller Sozialausgaben der Welt tätigt, muss die EU sehr viel tun, um den Lebensstandard seiner Menschen zu erhalten”.



”Se oggi l’Unione Europea, che racchiude solo il 7% della popolazione mondiale ed il 25% del Pil, contro il 50% della spesa mondiale sul welfare, vuole mantenere lo stesso stile di vita dei suoi abitanti, dovrà darsi molto da fare”.



Andiamo dunque a verificare la dichiarazione di Zanonato, facendo indirettamente un fact-check pan-europeo. Fortunatamente i dati abbondano, e sono tutti riscontrabili all’interno della stessa fonte, ovvero la sensazionale raccolta dati resa disponibile dalla Banca Mondiale. Per coerenza analizzeremo solo l’ultimo anno disponibile in tutti i database, che risulta essere il 2011.



Partiamo quindi dal peso della popolazione europea sul resto del mondo: nel 2011 il 7,2% degli abitanti del pianeta viveva in Europa. Fin qui quindi l’affermazione è corretta.



Per quanto riguarda il secondo dato, nonostante il riferimento di Zanonato ad una non meglio precisata “produzione”, diamo per scontato che stia parlando di Prodotto Interno Lordo, come avevano fatto i suoi colleghi in precedenza. Sul peso del Pil dell’Ue sul totale della ricchezza prodotta dal mondo, anche qui il database della Banca Mondiale (tenuto in prezzi correnti, dollari Usa) dà ragione a Zanonato: nel 2011 l’Unione Europea copriva il 24,96% del Pil mondiale – insomma, il 25%.



L’ultima parte dell’affermazione risulta invece un po’ più complicata da verificare. Ci affidiamo sempre a quanto riportato dalla Banca Mondiale, ovvero che nel 2011 il 29,2% del Pil mondiale veniva investito in welfare, e rapportiamo questo dato al Pil 2011 riportato dallo stesso ente – ossia 70 trilioni di dollari – per scoprire che, in quello stesso anno, 20,4 trilioni di dollari in tutto il mondo erano stati spesi in politiche di welfare. Se confrontiamo questo dato con il totale della spesa in welfare dei Paesi dell’Unione Europea, che ammonta a 6,8 trilioni di dollari*, scopriamo che l’Ue raggiunge il 33% della spesa mondiale di welfare. Un dato sicuramente sproporzionato rispetto alla quota di Pil, ma certamente distante dal 50% vaticinato dalla Cancelleria di Berlino. Insomma, nonostante le prime due stime siano corrette, la terza (che racchiudeva, tra l’altro, l’intero senso politico del messaggio lanciato dalla Merkel in Moldavia, e successivamente da tutti gli altri) sembra veramente esagerata: ”Nì”!







*valore calcolato moltiplicando il dato disaggregato della percentuale di spesa di welfare di ciascun Paese membro dell’Unione Europea per i rispettivi dati di Pil, e facendo poi la somma. Dati ottenibili dal link sopra cliccando su “View Data for this Chart”.