“Vero”! Per le variabili economiche citate da Beppe Grillo in questo caso, viene effettivamente individuato un peggioramento dei valori di riferimento nel corso degli ultimi 11 mesi, che in parte continua un trend generale già avviato nei mesi precedenti, ma che in parte tocca nuovi picchi.


Il tasso di disoccupazione totale passa da una media dell’8% al 10.1% del primo semestre 2012 fino al picco del 10.6% raggiunto nel secondo semestre 2012 (Dati Eurostat). 


Il costo del lavoro diminuisce leggermente nel periodo tra gennaio e marzo 2012 (-0.1), ma non abbastanza da recuperare gli aumenti di fine 2011 (0.7) e del trimestre aprile-giugno (0.8). Le percentuali si riferiscono alla variazione tra trimestri, considerando come anno base il 2008.  


Per quanto riguarda la chiusura delle aziende, questa raggiunge quote simili a quelle del 2009, con 197.583 aziende in chiusura e un saldo negativo rispetto alle aperture di – 3.604, dopo due anni di  andamento positivo (nel 2010 e nel 2011, le aziende che aprono superano di circa17.000 unità quelle in chiusura).


Infine sulla pressione fiscale, conferma l’affermazione di Grillo uno studio effettuato a maggio 2012 da Confcommercio che stima la pressione fiscale apparente (cioè quella che considera i dati sul Pil e sul gettito così come appaiono) del 2012 pari al 45.2%, superiore agli anni precedenti (2008-2010) dove la quota massima raggiunta toccava il 43%. 


Indicatori economici in discesa, stavolta Beppe Grillo dice il vero.