Durante un intervento a Reggio Calabria, Matteo Renzi sciorina numeri su vari temi, dalla disoccupazione alla banda larga. I suoi numeri trovano riscontro nei dati sul broadband (banda larga) pubblicati dall’Istat in “Noi Italia”: nella classifica delle Regioni italiane per accesso alla banda larga, primeggiata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, la Calabria è penultima con il 51,1%.
I dati Eurostat relativi al 2013 mostrano le stesse posizioni relative ma non i medesimi valori assoluti. Secondo Eurostat, infatti, la Calabria occupava sempre la penultima posizione (a pari merito con il Molise) ma la percentuale delle famiglie che avevano accesso al broadband era del 59%. Una percentuale non lontanissima dalla media italiana del 68%. In seguito ad una richiesta di chiarimenti l’Istat (che ringraziamo per la disponibilità) ci ha informato che la differenza si spiega dal campione di famiglie preso in considerazione. Mentre Eurostat sceglie solo le famiglie con almeno un membro tra i 16-74 anni, Istat usa il campione complessivo. Com’è prevedibile, allargare il campione alla popolazione over 74 deprime considerevolmente la penetrazione della banda larga.
In ogni caso Renzi ha (a) citato una fonte ufficiale e (b) indicato correttamente che la differenza tra valore calabrese e media italiana c’è ed è di poco meno di 10 punti percentuali.
E’ invece pienamente corretto sottolineare che l’Italia è al di sotto della media europea per lo stesso indicatore, sia che si voglia guardare i dati Istat sia che si desideri usare quelli Eurostat. ll nostro Paese si trova circa 10 punti al di sotto della media europea e molto indietro rispetto ai primi della classe [il valore per l’Italia in bsso diverge lievemente da quello nel grafico in alto perché quest’ultimo si riferisce alla media delle Regioni e non al valore italiano complessivo, ndr].
“Vero” per il Premier.