Lega Nord & immigrazione, un connubio oramai storicamente assodato. In questo caso, piuttosto che di immigrazione clandestina, si parla di rifugiati politici.
La condizione di rifugiato è definita dalla Convenzione di Ginevra del 1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 Paesi. Nell’articolo 1 della Convenzione si legge che il rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale Paese”.
Per capire se Salvini abbia ragione o meno ci serviamo delle ultime statistiche Eurostat. Nel 2013, l’Italia ha avuto 26.920 richieste d’asilo (pagina 10) e sono state prese 25.245 decisioni. Di queste, 16.185 persone hanno ricevuto una forma di protezione: 3.110 lo status di rifugiato, 5.550 la protezione sussidiaria e 7.525 un permesso per motivi umanitari; 9.060 richiedenti asilo hanno invece ottenuto il diniego (vedi tabella 9 a pagina 12). Come vediamo nel grafico in alto, Salvini sbaglia di poco: è il 12% infatti – non il 15% – a vedersi riconosciuto lo status di rifugiato. A quanto pare, il segretario della Lega si è confuso con i dati relativi al solo ultimo trimestre del 2013 (si veda pagina 20 del rapporto Eurostat). Imprecisione lieve che non pregiudica la correttezza della dichiarazione: “Vero” per Salvini!