Beppe Grillo da Strasburgo va all’attacco sulle politiche di austerity, e sottolinea che in Italia nel 2013 sono state costrette a chiudere più di trecento aziende al giorno. Scopriamo se è vero.
I dati Movimprese registrano il numero di nuove imprese iscritte alle Camere di Commercio e contestualmente quelle che hanno cessato di essere iscritte. I dati del 2013 rivelano in realtà una situazione ben peggiore di quella rilevata da Grillo. Sarebbero circa 372 mila le imprese che hanno cessato l’attività, poco più di mille al giorno. Tale dato è in aumento rispetto al 2012, quando le cessazioni erano state circa 365 mila. Ancora peggio, il saldo tra le nuove iscrizioni e le cessazioni è al livello più basso dal 2004. Unica nota positiva, come mostra anche il grafico riportato in basso, è la leggera inversione di tendenza nel numero di nuove iscrizioni di imprese, in minuscolo aumento dopo due anni in calo (a cui a modo nostro abbiamo contribuito, con la costituzione di Pagella Politica Srls).
Grillo si è tenuto perfino troppo basso nel descrivere la situazione. Per questo non lo puniamo eccessivamente e gli assegniamo un “Nì”.