Ospite di Giovanni Floris a Ballarò, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie affronta l’argomento Imu, tema largamente dibattuto e oggetto di verifica di molte delle analisi di Pagella Politica. Il ministro aveva già avuto modo di dire la sua sull’imposta municipale unica, nel suo precedente incarico come presidente dell’Anci.
Dove avrà preso i dati citati nella dichiarazione? Sospettiamo – vista la grande eco suscitata sui media (si veda Corriere e Ansa, ad esempio) – che abbia tratto le informazioni dall’audizione di Gabriella Alemanno, a capo dell’Agenzia del Territorio (ora incorporata nell’Agenzia delle Entrate). L’8 maggio del 2012 Gabriella Alemanno ha, infatti, presentato in parlamento i principali risultati del rapporto “Gli immobili in Italia 2011“. Scorrendo l’audizione troviamo, a pagina 6, una conferma del dato citato dall’ex sindaco reggiano:
“si è riscontrato che, a fronte di un valore complessivo del patrimonio residenziale, stimato pari a 6.335 miliardi di euro, un quarto di tale valore è detenuto dal solo 5 per cento dei proprietari“.
Ci sarebbero due puntualizzazioni da fare riguardo l’utilizzo che Delrio fa di questi dati: in primis bisogna aggiungere che si tratta degli immobili a solo uso abitativo, escludendo, quindi, gli immobili ad uso commerciale. In secondo luogo, nell’arco di tempo tra l’intervento sopracitato e la dichiarazione di Delrio, è stata pubblicata l’edizione 2012 de “Gli immobili in Italia”. Non abbiamo trovato nel nuovo rapporto un dato per confermare quello menzionato dalla Alemanno ma a pagina 119 vediamo che il decile più ricco possiede il 37,5% del valore Omi (cioé di mercato, invece di catastale) degli immobili ad uso abitativo. Considerando che la distribuzione si concentra nelle fasce più alte, è probabile che, spacchettando quel decile, non ci sia una divisione equa 17,75%-17,75% bensì una spartizione maggiore per il 5% più alto che si avvicina al 25% citato da Alemanno nel 2012 e ripetuto da Delrio.
Delrio non specifica che si riferisce solo agli immobili a uso abitativo ma tale omissione non è così grave da perdere punti in Pagella: “Vero”!
P.S.: subito dopo aver citato la distribuzione del patrimonio immobiliare residenziale, Gabriella Alemanno ha scelto di sottolineare anche la grossa discrepanza tra valori di mercato e quelli catastali: “Ancor più rilevante è apparsa l’analisi, limitata al settore residenziale, sui valori di mercato degli immobili che sono risultati essere in media pari a 3,73 volte i valori catastali”.