Per attaccare il governo, Brunetta cita i dati di Confcommercio che rivelerebbero un quadro più pessimista di quello tracciato dall’esecutivo Renzi. Andiamo a vedere.



In occasione dell’assemblea annuale, Confcommercio – l’organizzazione che rappresenta le imprese impegnate nel commercio, nel turismo e nei servizi – ha rilasciato una serie di dati sulla situazione del Paese. L’analisi di Confcommercio prevede una crescita del Pil dello 0,5% nel 2014 e dello 0,9% nel 2015, a fronte di una previsione contenuta nel Documento di Economia e Finanza (Def) del governo di uno 0,8% quest’anno e dell’1,3% l’anno prossimo. Brunetta riporta dunque i dati correttamente.



Lo stesso documento Confcommercio sottolinea, inoltre, un saldo negativo nel primo trimestre del 2014, di 12.637 unità tra la natalità e la mortalità di imprese nel commercio al dettaglio e nelle attività di alloggio e ristorazione. Una visione globale sulla situazione delle imprese italiane rivela un quadro negativo, ma leggermente più ottimistico. Come spiega il rapporto Movimprese (pagine 1-2) il primo trimestre 2014, “chiude in rosso ma riprende un po’ di fiato, all’inizio del 2014, il sistema delle imprese italiane. In un trimestre che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe delle Camere di commercio, il saldo del primo trimestre 2014 (-24.490 imprese) si segnala per una decisa inversione di tendenza rispetto al 2013”. Nello stesso periodo del 2013, il saldo negativo era di oltre 31 mila imprese, mentre nel 2012 era di -26.090.



Insomma, a Brunetta che si chiede dove sia la ripresa si potrebbe obiettare che, per quanto non entusiasmanti, i dati sembrano mostrare timidi segnali di incoraggiamento. In ogni caso, per limitarci alla dichiarazione in esame, Brunetta si dimostra preciso nel riportare i dati e guadagna un “Vero”.